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“Come è difficile scambiarci gli auguri natalizi, quando nel mondo imperversa la guerra! Essa ci parla di divisione, di impoverimento e di morte; il Natale è, invece, l’emblema della pace e della fratellanza. Per noi cristiani è doveroso promuovere la cultura della pace”.

 

 

 

Comincia con queste parole il messaggio che mons. Domenico Caliandro, arcivescovo di Brindisi-Ostuni, ha indirizzato alla comunità diocesana in occasione del Natale.

“Non potremo allora rimanere indifferenti - osserva il presule -, quando risuoneranno durante la liturgia le parole evangeliche ‘Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che Egli ama’ (Lc 2, 14)”. “La pace - prosegue mons. Caliandro - è realmente un dono che si trova ‘alla porta’ della nostra vita: non è invadente, ma bussa e va accolta, custodita e nutrita”. “Guardando ai pastori di Betlemme, comprendiamo che la pace - spiega l’arcivescovo - è compresa solo dai più semplici, in particolare da quelli che sono nella prova e nell’affanno. Si illudono di essere in pace quelli che confidano nel potere, nella forza e nelle ricchezze, ma poi sono duri e desolati nel cuore, privi di slanci di generosità e di umiltà”.

“Gli auguri per questo Santo Natale, allora, potranno essere gli stessi delle beatitudini del Vangelo: ‘Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio’ (Mt 5, 9)”, conclude mons. Caliandro: “Impegniamoci a costruire la pace con una vita semplice, che rimetta al centro Dio anziché il potere; che accolga il prossimo con il perdono, anziché con la vendetta; che sia nutrita di servizio e non di sopruso. Da questi piccoli semi nascerà rigogliosa la pace”.

 

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