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Via ai festeggiamenti in onore di San Cataldo patrono della città e della diocesi di Taranto.

 

 

Il 30 aprile scorso è stato esposto il simulacro argenteo del santo con la solenne ostensione delle reliquie. Nei giorni precedenti al triduo, 8-10 maggio, è prevista la peregrinatio delle reliquie del santo, simbolicamente, in alcuni dei paesi della provincia ionica.

L’8 maggio, dopo la liturgia della Parola nella basilica cattedrale dedicata al santo, il suo simulacro verrà affidato dall’arcivescovo al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Poi la processione per mare, con la statua del santo posta sulla nave Cheradi della Marina Militare. L’imbarco da molo sant’Eligio è quello classico, lo sbarco invece sarà “insolito”, al Castello Aragonese. L’approdo a discesa vasto non è possibile per i lavori attualmente in corso e quindi vedremo il santo salire dalla scaletta che dal castello conduce fin su.

Uno storico cambiamento di programma. Poi il percorso procederà da piazza Castello e via Duomo, per arrivare fino a piazza Duomo. Previsto un concerto di musica tradizionale con l’Orchestra della Magna Grecia e fuochi d’artificio sia l’8 che il 10.

Nella serata del 9 maggio, tradizionalmente legata alla consegna del Cataldus d’argento a chi si è distinto per le attività svolte a favore della comunità tarantina, sarà offerto in anteprima un interessante percorso immersivo e digitale all’interno della basilica. Sarà poi riaperta la cripta e mostrata al pubblico per la prima volta la “Stanza del Tesoro”, precedente alla fabbrica del cappellone, con dipinti murali seicenteschi e arredata con imponenti armadi settecenteschi.

 

 

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