La parrocchia della Natività della Beata Maria Vergine di Ruffano, nell’ambito del Psr Puglia, con un contributo a fondo perduto, ha ottenuto il finanziamento per l’ammodernamento della cucina della mensa sociale “Città della Domenica”, sita a Ruffano presso la seicentesca Masseria Mariglia, complesso oratoriale caro al Venerabile don Tonino Bello.
Grazie al bando pubblicato dal Gal Capo di Leuca sono state acquistati degli elettrodomestici per grandi capienze e tecnologicamente più avanzati, con l’obiettivo di rendere la cucina della mensa ancora più funzionale, installando una nuova cappa a parete con motore incorporato, un lavello, un armadio con 4 ripiani, un tavolo, un’affettatrice, un armadio refrigeratore, un armadio congelatore, un cuoci pasta e una friggitrice a gas.
La parrocchia con fondi propri insieme al contributo della diocesi Ugento-Santa Maria di Leuca, ha realizzato un importante e corposo progetto di ristrutturazione dei locali della propria mensa. I componenti delle associazioni parrocchiali volontariamente si attiveranno per cucinare e servire nella mensa, in quanto storicamente impegnata sul fronte della solidarietà. Si intende realizzare un ambiente riservato e accogliente, che non sarà solo una mensa nel senso letterale della parola, ma anche il centro di una rete di sostegno e umanizzazione dell’area. I poveri saranno messi al centro, potranno andare con le loro famiglie, contando su una rete di sostegno che mirerà, anzitutto, a ricreare relazioni umane e a ridurre l’isolamento.
Oltre al contributo fondamentale del Banco delle opere di carità Puglia nel fornire derrate alimentari, i programmi alimentari della mensa “Città della Domenica” saranno collegati con i sistemi agricoli locali, in modo tale da sostenere e migliorare l’agricoltura del territorio, aumentandone la resilienza e la sostenibilità. Nella mensa si andrà a utilizzare la produzione agroalimentare, fresca o trasformata, anche rimasta invenduta, in questo modo il cibo eccedente non sarà sprecato e anzi sarà destinato a una finalità sociale, somministrando pietanze con prodotti locali e a costi di produzione contenuti, produzioni locali, prevalentemente “di qualità”, provenienti da coltivazioni biologiche e a km 0.