Il Lecce poteva chiudere il girone d'andata con una bocciatura, con una promozione oppure, da rimandato o, come si dice nella scuola odierna, con qualche debito formativo.
Alla fine, il solo punto conquistato sa di beffa, perché i giallorossi avrebbero meritato la promozione piena, ma la realtà è purtroppo diversa e bisognerà lottare fino alla fine, cercando di far punti tra Empoli e Cagliari, visto lo 0-0 odierno.
Francamente, nei primi 45 minuti, ai giallorossi non si può imputare nulla. La squadra ha giocato, divertito, è stata molto mobile, creando i presupposti per il gol e neutralizzando sempre, almeno fino al 43', gli avversari. Fino a quel minuto, infatti, la gara pareva stregata per i padroni di casa che giocavano solo ad una porta, ma poi i due legni presi dagli ospiti indicavano non solo la difficoltà del match, ma anche il fatto che la sorte non aveva del tutto abbandonato i salentini, che per primi avevano colpito un palo con Krstovic. È vero che il Lecce finora aveva segnato col contagocce e che i genoani avevano trovato da tempo la quadratura in fase di non possesso, ma il primo tempo faceva presagire una inversione di tendenza.
Nel secondo tempo la partita è stata più equilibrata, con un Lecce però sempre arrembante e voglioso. Ai punti avrebbe meritato anche nei secondi 45 minuti, pur tirando di meno in porta.
I risultati di giornata erano di difficile lettura in chiave salvezza. Infatti, il Monza sprofondava in casa perdendo lo scontro diretto col Cagliari e candidandosi alla retrocessione. Il Venezia pareggiava in casa con l'Empoli, guadagnando un punticino, e il Verona faceva altrettanto con l'Udinese, che, dall'alto dei suoi 25 punti, è attualmente fuori dalla bagarre salvezza. I giallorossi erano chiamati a lasciare il terz'ultimo posto occupato al fischio di inizio proprio in virtù dei risultati maturati sugli altri campi. L'occasione era ghiotta perché vi era la possibilità di agganciare il Genoa in uno scontro importante a chiusura del girone di andata. Purtroppo l'occasione è sfumata e il terz'ultimo posto lascia l'amaro in bocca.
Per il match odierno, Giampaolo schierava la formazione ampiamente annunciata, cercando di posizionare ogni calciatore nel proprio ruolo. Così il quartetto difensivo era costituito dai centrali Baschirotto e Gaby Jean e dagli esterni Gallo e Guilbert. A centrocampo, Pierret fungeva da play e gli incursori erano Coulibaly e Rafia. Il tridente era costituito da Dorgu, Morente e Krstovic.
Il Genoa di Vieira si presentava al Via del Mare con Pinamonti confermatissimo in attacco e una linea di centrocampo ben assortita.
L'inizio della gara mette subito in chiaro che Baschirotto è incollato a Pinamonti, mentre Thorsby è tra Gallo e Jean. In attacco la manovra salentina è fluida, Gallo sembra in gran spolvero e anche Guilbert è aggressivo. Coulibaly e Pierret si alternano in cabina di regia.
A destra, spingeva meno Dorgu che però andava al tiro al 12' su assist di Coulibaly, veramente in gran forma. È la prima occasione della gara. Il Lecce corre molto più del Genoa e gira a ritmi superiori, mentre il Genoa è più sornione, ma in grado di accelerare improvvisamente, come al 16' con un cross insidioso di Pinamonti per Thorsby, senza esito.
Rafia sbaglia diversi controlli e non riesce a accendersi anche se è sempre pronto nel pressing e nel proporsi.
Al 21' la palla più clamorosa per i giallorossi se la costruisce Krstovic che fa esplodere un gran tiro da fuori area che si stampa sul palo.
La squadra di casa meriterebbe il vantaggio per occasioni e mole di gioco, anche perché riesce a uscire sempre bene palla al piede.
Il Genoa si sveglia attorno al 25' guadagnando un corner insidioso e allora la Nord incita i propri beniamini che riprendono ad attaccare. È a sinistra che Morente e Gallo si trovano a meraviglia, mentre a destra il Genoa copre meglio.
Al 35' Krstovic va giù in area di rigore e lamenta un fallo, che però non sembra esserci.
Al 38' Morente e Gallo confezionano un'altra chance, ma il cross del palermitano è sbagliato e l'azione da gol sfuma.
Al 42', dal nulla, il Genoa crea la più colossale delle occasioni e sono due le traverse prese da Thorsby, tutto solo e con la porta spalancata, e poi da Pinamonti. Nella circostanza, i giallorossi sono stati oltremodo graziati, anche se andare a riposo sotto di un gol sarebbe stata una beffa assurda.
Nel secondo tempo, Vieira toglie subito Miretti per Ekathor, visti i problemi sull'out di sinistra. Il Genoa entra più aggressivo e guadagna subito un corner al 3'. Il Lecce non ci sta e ribatte subito ma Gallo è impreciso su azione d'angolo. Al 10' grande azione per Dorgu che viene formato da Leali. Il Lecce preme e guadagna 2 angoli ma non è insidioso. Dorgu alza i giri del suo motore e si vede subito che il Lecce è ancora più imprevedibile. Il Genoa è però più vivo e ribatte colpo su colpo.
Al 19' Vieira immette anche Krassa al posto di Badelj. Il Genoa è più in partita e sembra più fresco. Infatti al 21' va al tiro, ma Falconeblocca. Le squadre si allungano e i cambi di fronte sono continui. Gallo spinge molto, ma si vede che è stremato. Giampaolo ancora non effettua alcun cambio, mentre Vieira al 25' mette Zanoli per Vitinha.
I rossoblu insistono e allora Gianpaolo cambia Gallo e Rafia e mette Pierotti e Helgason. Dorgu allora va a sinistra e Helgason con Pierotti a destra. Il Lecce è nuovamente in gara. Attacca con frequenza e a pieno organico, spinto dalla indomabile Nord. Al 38' dentro Rebic e Karlsson per Morente e Krstovic. Il Lecce attacca ma non crea pericoli. Alla fine, va bene il punto che muove la classifica, ma ora bisognerà tornare a vincere.