Nell’anno scolastico 2022-23 le scuole cattoliche in Italia sono in tutto 7.713, cioè 116 in meno rispetto all’anno precedente; il 59% al nord, il 15% al centro, il 26% al sud.
Gli alunni complessivi sono 530.690, anche in questo caso con una perdita di 11.390 unità. Il settore in maggiore difficoltà è la scuola dell’infanzia, che perde 62 scuole e 8.073 bambini, mentre la secondaria di II grado è l’unico livello in cui si registra un aumento di oltre 1.000 studenti, nonostante la scomparsa di 32 scuole. Aumentano gli alunni con cittadinanza non italiana: 35.963, (+2.525 rispetto all’anno scorso). Gli insegnanti di ogni ordine e grado sono complessivamente 53.653.
È quanto emerge dal XXV Rapporto del Centro studi per la scuola cattolica (Cssc) della Cei intitolato “Includere la disabilità” (ed. Scholé). All’interno di tutto il sistema nazionale di istruzione gli alunni con disabilità certificata sono da alcuni anni più di 300mila (oltre il 4% del totale). Analoga crescita si registra nelle scuole cattoliche, anche se in misura minore per via dei costi che le famiglie devono sostenere: nel 2022-23 si è comunque arrivati a una media dell’1,9% (contro l’1,6% dell’anno precedente) di alunni con disabilità (in tutto 10.127 contro gli 8.756 dell’anno scorso), con punte del 2,5% nella primaria e del 2,4% nella secondaria di I grado. Cresciuti in proporzione anche gli insegnanti di sostegno, assicurando in media poco più di un docente ogni due disabili. “Il confronto - precisa il Rapporto - è negativo solo per la disabilità certificata (che comporta le spese per l’insegnante di sostegno), mentre i casi di Dsa e di Bes (che non richiedono impegni di spesa ma solo attenzione educativa) sono proporzionalmente più numerosi nelle scuole paritarie e in particolare in quelle cattoliche, a testimonianza di una qualità del servizio che viene senz’altro ricercata e apprezzata dalle famiglie”, si legge nel Rapporto.
Nell’anno scolastico 2020-21, infatti, i casi di Dsa erano il 6,3% del totale in entrambi i gradi della secondaria del sistema nazionale (su cui la scuola statale pesa per oltre il 90%), mentre l’anno successivo (le rilevazioni non sono purtroppo omogenee) nella sola scuola cattolica i casi di Dsa sono pari al 9,6% nella secondaria di I grado e al 10,3% in quella di II grado (e nel 2022-23 le percentuali crescono ancora). Secondo i curatori del Rapporto, “se non ci fossero costi aggiuntivi, molto probabilmente anche il numero degli alunni disabili sarebbe molto più alto nelle scuole cattoliche, a conferma di una limitata libertà di scelta educativa”.