Ha vinto la mentalità, quella giusta, quella vincente, quella che adesso comincia a far credere veramente che i sogni, se coltivati con il piglio giusto, sono a porta di mano e possono diventare realtà.
È la convinzione che scaturisce, spontanea - e don Simone Renna, nell'odierna puntata di “Un tiro in... Portalecce”, la esprime alla perfezione - dopo aver goduto di una delle più entusiasmanti partite, vinta dalla neopromossa squadra salentina nella serie cadetta, con un vantaggio di ben 7 gol a 0 surclassando, in tutti i sensi, l’Ascoli: due gol di Tabanelli, due di Mancosu e poi uno a testa di Petriccione, La Mantia e Falco.
Il recupero
I giallorossi, nella settimana di sosta del campionato, giocando contro i marchigiani di mister Vivarini, hanno recuperato la 22ª giornata, quella interrotta il primo febbraio scorso, in seguito all’infortunio subìto da Manuel Scavone (ha portato bene il suo saluto ai tanti tifosi presenti al Via del Mare, pochi minuti prima del fischio d’inizio della partita).
Una festa per lo sport
Ne è convinto il presidente Saverio Sticchi Damiani: «Sì, è stata una dimostrazione di alto spessore sportivo che, ricordiamo, è iniziata con la sospensione concordata da entrambe le squadre per l’incidente a Scavone e che, oggi, ha fatto apprezzare una prestazione bellissima del Lecce. Un atteggiamento che non mi sorprende perché i giallorossi praticano il miglior calcio della serie B, e che non sappiamo dove ci porterà».
Gioia responsabile
«È giusto - continua il presidente giallorosso - in questo finale di campionato, godersi la nostra squadra che gioca così bene. Dopo il rotondo risultato conquistato oggi dovremo riuscire a conservare l’intelligenza e la forza di non sederci e di ripartire ancora con la stessa fame di vittoria che abbiamo dimostrato. Non dobbiamo abbassare la tensione, ci attendono ancora otto gare impegnative».
Liverani-pensiero
«Un risultato difficile da commentare - esordisce mister Fabio Liverani in sala stampa - il cui merito va ai miei ragazzi che hanno dimostrato qualità e tenacia assoluta, che hanno interpretato bene l’incontro coscienti dell’importanza che i tre punti in palio avrebbero significato per la classifica. Si è visto un altissimo livello di gioco, anche al di là dei numeri».
Gli avversari
«Sin da subito - continua Liverani - avevo notato un certo atteggiamento spavaldo dei marchigiani che li ha penalizzati; per loro è stata una brutta prestazione, come ne possono capitare a chiunque. Ma dopo la doccia fredda del primo gol (al 4’) e poi con un primo tempo concluso in svantaggio già di 5 a 0, l’Ascoli è entrato in un vortice senza uscita».
Difficoltà oggettive
«La squadra che dovevamo incontrare - dice ancora Liverani - si presentava come una compagine difficile da affrontare, anche per i suoi ultimi cinque risultati positivi consecutivi. Il resto lo hanno fatto loro, i miei ragazzi, senza sbavature, con attaccamento alla maglia, alla città, ai tifosi. Ora siamo a 48 punti, a un punto dal Palermo e a due dalla capolista Brescia, con 3-4 giocatori ancora fuori dalla rosa delle disponibilità, e il resto si vedrà cammin facendo».
Sogni e desideri
«Non dobbiamo tarpare le ali ai sogni dei tifosi - conclude il tecnico leccese - che, con il loro entusiasmo manifestato dagli salti, sono il valore aggiunto. Però io penso soprattutto ai miei giocatori che ho l’orgoglio e il piacere di poter allenare; sempre senza facili entusiasmi».
Gli ascolani
I tifosi ospiti, sconfortati e delusi, dopo il quarto gol subìto hanno abbandonato lo stadio per tornare alle proprie case.
Scontro diretto
Sarà il secondo dei tre incontri consecutivi in casa, quello che domenica prossima, 31 marzo, alle ore 21, vedrà il Lecce contro il Pescara (che ha solo tre punti in meno dei giallorossi) per ribaltare la sonora sconfitta 4-2 dell’andata.