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Prima sconfitta stagionale per il Lecce, apparso discontinuo e abulico, complice un gol, viziato da un fallo, di Ardemagni. Bene nel primo tempo, ma nella ripresa i giallorossi cedono il passo ad un Ascoli sembrato più spigliato.

inizio campionato

Il Lecce perde di misura al Del Duca di Ascoli, assaporando per la prima volta l’amaro sapore della sconfitta nel campionato di serie B. Decide una rete di Ardemagni a metá della ripresa, viziata da un fallo su Meccariello, apparso peró, ad onor del vero, un po’ troppo tenero nella marcatura sull’avversario. Nonostante i bianconeri non sembrano essere apparsi irresistibili, il Lecce alza bandiera bianca più che per meriti dell’Ascoli forse per demeriti propri. Da un lato i padroni di casa che hanno messo più animo e vigore nel cercare la vittoria, anche con marcature talvolta asfissianti. Dall’altro un Lecce che, soprattutto nella ripresa, come già successo contro Benevento e Salernitana, ha abbassato i ritmi, complice anche una condizione fisica non ancora al top, lasciando strada agli avversari. Quello che preoccupa al momento è la prestazione quasi anonima degli attaccanti giallorossi. Pettinari assieme a La Mantia, al momento, sembrano non essersi integrati al meglio nei meccanismi di gioco giallorossi, con Palombi, inoltre, che sta recuperando lentamente dopo un problema muscolare. Subire un gol come quello fatto da Ardemagni, presunto fallo a parte, su un cross al centro dell’area con la difesa del Lecce schierata sì, sembrata un po’ troppo molle ed ingenua, è un evidente errore commesso dalla retroguardia giallorossa. Il Lecce è vero sta prendendo coscienza, e queste tre prime gare ne sono l’esempio, che in questo categoria, che non è la Lega Pro, bisogna tenere alta la guardia per i novanta minuti, recupero compreso (Salernitana docet ndr), è necessario alzare l’asticella, lottando su ogni palla, magari con qualcuna di queste spedita all’occorrenza in tribuna. Attenzione agonistica massima in una sola parola, quella che forse ai giallorossi é mancata in queste tre gare, ad Ascoli in primis, e soprattutto nei secondi tempi. Questo sarà il refrain dell’intero campionato del Lecce, e Liverani lo ha ben ricordato nello spogliatoio del Del Duca. “La serie B è un campionato di lotta - ha rammentato a tutti il tecnico giallorosso. Se non lotti, paghi. Se la squadra è poco cattiva, paga dazio. Paghiamo a caro prezzo un errore in cui siamo stati poco scaltri”. È un vero e proprio monito quello lanciato dal tecnico del Lecce, che chiude una quindici giorni di tensioni agonistiche e non. Il pareggio in extremis contro la Salernitana, la contestazione di parte della tifoseria per l’impiego di Chiricò. La sosta forzata, che sembra non aver fatto bene ai giallorossi, le polemiche e le frizioni sulla vicenda Chiricò, sfociate poi nella messa fuori rosa del calciatore brindisino, con l’obiettivo di rinsaldare l’ambiente, infine la sconfitta in terra marchigiana. Non è tempo di processi, tre giornate di campionato sono davvero poche per emettere giudizi e sentenze. All’orizzonte, invece, tre gare contro Venezia e Cittadella in casa, e Livorno in trasferta (turno infrasettimanale). Un vero e proprio tour de force che ci dirà di che pasta é fatto questo Lecce. Meglio che si torni subito in campo. Non si vuole bocciare o gettare la croce su nessuno, ma già da sabato prossimo contro il Venezia cominceranno gli esami, e malaugurati passi falsi diventeranno difficili da recuperare.

 

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