E dunque, il tanto atteso regalo, quello della vittoria in casa, non è arrivato col panettone, né con i più conterranei purciddruzzi.
L’ultima partita dell’anno si chiude con un 2-3 a favore del Bologna e, nel giorno più corto del calendario, con il buio cala più presto anche il sipario sul 2019.
Sì, va beh, nel secondo tempo dal parziale 0-3 i giallorossi sono riusciti ad “accorciare le distanze”, eppur con ben due reti messe a segno solo negli ultimi cinque minuti! Ma non erano le due reti appioppate, sempre al Via del Mare, al Genoa (2-2), né le due reti consegnate al Cagliari (2-2). Questa volta la reazione dei salentini è stata tardiva e non sufficiente, né si può sperare sempre in una rimonta che, alla fine, almeno debelli la paura di una netta sconfitta.
Le gare si studiano e, tenuto conto delle dovute eccezioni e degli “immancabili imprevisti”, si disputano a viso aperto, prima di tutto con il cervello e senza dubbio con la preparazione fisica adeguata.
Certamente la 17a giornata (e possiamo mettere da parte anche la Cabala!), non è stata una bella partita, al di là del risultato sacrosanto (anzi, forse va anche un po’ stretto ai rossoblù di mister Mihajlovic che avrebbero potuto portare a casa un più ricco bottino).
Un po’ di numeri secchi: nelle ultime 8 partite solo 4 punti. Ma torniamo al numero 2: il Lecce con 35 reti subite nelle 17 gare disputate fin qui (una rete in più anche del Genoa, che è il fanalino di coda), ha la peggiore difesa della categoria, con una media di più di 2 reti a partita. Praticamente un colabrodo. Con 15 punti, siamo ormai quart’ultimi in classifica (posizione divisa insieme con la Sampdoria), a distanza di un solo punto dall’attuale terzetto di zona retrocessione: Brescia (14), Spal (11) e Genoa (10). Bisognerà correre ai ripari.
Riparazione… a gennaio
Lo ha ammesso anche mister Fabio Liverani: «Abbiamo pagato amaramente a livello mentale - afferma a fine gara - e anche fisico; abbiamo concesso troppi errori, non è sembrata la mia squadra dei primi tre mesi. Per cui nel prossimo “mercato di riparazione” sarà necessario l’innesto di 4-5 giocatori e che, in un momento difficile, non dobbiamo sbagliare, scegliendoli nei ruoli utili alla nostra struttura».
Pausa lunga…
«La lunga pausa che avremo - dice sempre l’allenatore dei leccesi - spero serva ai ragazzi per rasserenarsi e tornare in gioco più carichi. A Babbo Natale chiederei la serenità necessaria per affrontare l’anno nuovo alle porte, non possiamo andare avanti con giocatori che hanno nelle gambe chi dieci, chi venti, chi trenta minuti. Lo stato di salute dei miei ragazzi è stato un fattore determinante per i giocatori che fin qui ho avuto a disposizione e che mi ha condizionato nei cambi. Non è gusto che siano sempre gli stessi a tirare la carretta».
Anno nuovo…
Che il regalo della vittoria, e della vittoria in casa, sia solo una questione di rinvio? Lo speriamo, anzi, attendiamolo insieme: lunedì 6 gennaio, alle 18, ancora in casa, incontreremo la tranquilla Udinese, che in classifica ci precede di soli tre punti; magari la si potrebbe raggiungere? Scriviamo una letterina anche alla Befana!