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Si è insediato ieri sera, nella parrocchia leccese di San Francesco d’Assisi, il nuovo parroco don Daniele Fazzi con la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia e alla presenza di un nutrito gruppo di amici sacerdoti della diocesi.

 

 

“È bello cercare di dare voce ad una gioia, ad un sentire del momento per esprimere la bellezza del dono della mia chiamata al sacerdozio 22 anni fa. Il medesimo dono che oggi si celebra e chiede nella libertà la mia dedizione ad essere pastore e guida di questa comunità”. Così don Daniele ha ringraziato per la sua nuova missione il Padre e Datore di ogni bene, Dio dell’amore e della misericordia, Maria, Madre premurosa, Madre della speranza, i suoi cari genitori, papà Cosimo e mamma Piera, che lo hanno generato alla vita, sostenendo nel silenzio e nel sacrificio il suo cammino.

Un ringraziamento esteso all’arcivescovo metropolita, al vicario generale, don Gigi Manca, e ai collaboratori. Piena riconoscenza e gratitudine a don Gigi Fanciano, primo parroco e fondatore della comunità di San Francesco D’Assisi, al suo successore, don Giorgio Patrizi, e a don Elvi De Magistris, in particolare, per lo zelo e la cura pastorale nei suoi dodici anni di servizio nella comunità. Un sentito ringraziamento anche ai tanti sacerdoti presenti, uniti alla sua preghiera di lode al Signore. “Grazie a voi, care comunità parrocchiali nelle quali ho prestato il mio servizio - ha aggiunto don Daniele, rivolgendo un saluto affettuoso ad amici e conoscenti convenuti -.

“Mia cara comunità di San Francesco d’Assisi esprimo con semplicità tutta la mia gioia ad amarti da subito e a serviti secondo il pensiero e il cuore di Dio. Avremo modo di conoscerci, confrontaci e programmare insieme, dando ascolto alle necessità di ciascuno, avendo cura dei fratelli e delle sorelle ammalati, soli e in difficoltà, vivendo insieme la chiamata alla sinodalità”.

Infine, don Daniele ha rivolto un’invocazione al Signore Gesù, che chiama a seguirlo sulla via del Vangelo per sperimentare la bellezza e la ricchezza dello stare con lui, per amarlo e servirlo nella gioia; alla Vergine Santa, Madre, fonte di aiuto, sostegno e protezione e al Serafico padre Francesco d’Assisi, patrono e protettore della comunità, fratello universale, “affinchè sul suo esempio possiamo vivere e portare la Parola nella vita quotidiana, nella storia, per essere come lui con semplicità, con umiltà, con mansuetudine e mitezza di cuore, operatori di giustizia, di pace e di verità”.

 

 

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