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L’accensione della Fòcara di Novoli è un rito antico della tradizione contadina legato alla festa del patrono Sant’Antonio Abate.

 

 

Il suo riconoscimento culturale è attestato dall’inserimento tra i beni della cultura immateriale della Regione Puglia, tanto da aspirare a candidarsi a essere inserita nell’elenco del “Patrimonio dei beni della cultura popolare italiana” e nella catalogazione Ministeriale per il riconoscimento nella lista del “Patrimonio intangibile dell’umanità, da valorizzare e tutelare” dell’Unesco.

L’amministrazione comunale in occasione della Festa del santo patrono e dell’accensione della Fòcara insieme alla rinata Fondazione Fòcara, promuovono una serie di appuntamenti culturali, ideati e organizzati dal direttore artistico Alessandro Maria Polito d’intesa con l’associazione Icon Radio Visual Group aps che, unitamente alle celebrazioni religiose, costituiscono il programma di festeggiamenti con cui Novoli e i Novolesi rinnovano il loro legame con questa antichissima tradizione e con la devozione per il Santo Patrono.

Se infatti questa lunga tradizione è giunta ai giorni nostri e continua ad essere vissuta con grande partecipazione da tutta la comunità, si deve solo al grande impegno profuso dai Novolesi e alla loro devozione. Oggi la Fòcara e i “Giorni del fuoco” costituiscono un momento di aggregazione della comunità e diventano uno strumento di marketing turistico e culturale che coniuga tradizione e modernità, rivolgendosi a un pubblico stimato in oltre 80mila visitatori, secondo quanto emerso da uno studio realizzato dall’Università Bocconi di Milano, rappresentando un importante fattore per lo sviluppo economico delle attività commerciali e artigianali locali.

La Fòcara di Novoli è un evento unico, che da almeno tre secoli, tramanda il rito della costruzione del grande falò, alto circa 25 metri, con un diametro di quasi 20 metri: un monumento di arte contadina, sapientemente costruito decine di volontari e dai maestri pignunai, coordinati e diretti dal Comitato festa, autentici costruttori d’arte contadina che utilizzano quasi 100mila fascine realizzate con tralci di vite secchi provenienti dal Parco del Negroamaro.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma tenutasi ieri nella sala conferenze del rettorato dell’Università del Salento, il sindaco di Novoli, Marco De Luca ha ringraziato tutti, sottolineando come “la Fòcara esista perché esiste Sant’Antonio”. Sulla stessa lunghezza d’onda don Luigi Lezzi, parroco della parrocchia Sant’Antonio Abate il quale ha invocato grazie dal santo patrono, “nell’anno in cui siamo tutti ‘Pellegrini di speranza’ - questo il leitmotiv dell’appena iniziato Giubileo-” e, nell’illustrare il programma religioso della festa ha annunciato che quest’anno il pane di Sant’Antonio verrà condiviso anche con i meno fortunati. Il 17 gennaio la gradita visita del nuovo arcivescovo coadiutore, Angelo Raffaele Panzetta, per presiedere l’eucaristia alle 10.30 in piazza.

 

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