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Stasera 31 maggio, a chiusura del mese mariano, la parrocchia del Sacro Cuore di Lecce promuove un momento di riflessione sulla preghiera del rosario.

 

 

Alle 18, infatti, in collaborazione con l’associazione Alleanza Cattolica, si terrà una conferenza sul tema: “La meravigliosa storia del Santo Rosario”, con l’intervento di Vincenzo Pitotti, responsabile regionale dell’associazione.

L’evento non è casuale, in considerazione che la comunità parrocchiale, anche nei confronti dei più piccoli, ha insistito sulla conoscenza di questa storica preghiera della cristianità, promuovendone la recita tutti i giorni del mese di maggio non solo in chiesa ma anche all’aperto e in pubblico, davanti alla Madonnina sita in Viale Marche, nel largo a Lei dedicato (angolo Via Abruzzi).

Con Vincenzo Pitotti vogliamo parlare dell’importanza di questa preghiera, che - anche per molti cattolici - riveste un sapore un po' antico. “Sì, il rosario è la più antica, la più diffusa, la più importante preghiera mariana di tutti i tempi. Purtroppo, molti cattolici, pur recitandola ogni giorno, non conoscono la storia - molto bella - di questa devozione mariana. È quindi opportuno far conoscere le origini e lo sviluppo nel tempo di questa preghiera”.

Perché invocare la Madonna in modo ripetitivo?

La Vergine Maria è il capolavoro di Dio, la creatura più perfetta uscita dalle mani di Dio, e meditando sulla sua esistenza terrena (i misteri del rosario…) comprendiamo che è stata la più generosa collaboratrice di Dio mai esistita. Noi credenti preghiamo, invochiamo Maria di continuo perché è la via sicura che ci conduce a Gesù. Lei è la mediatrice universale tra l’uomo e Dio, e attraverso questa mediazione Dio concede tutte le grazie spirituali e materiali necessarie alla nostra vita. Inoltre, in tutte le più importanti apparizioni mariane la Madonna non si stanca di chiedere la recita del Rosario, anche nella forma completa.

Come nasce storicamente il Rosario?

Già nei primi secoli del cristianesimo e precisamente nel III secolo, i cristiani utilizzavano cordicelle con sassolini, nodi o perline, per tenere il conto delle preghiere proferite. A quei tempi la preghiera più diffusa che si recitava sui grani era il Pater noster, e infatti le prime coroncine si chiamarono Paternoster e si recitavano in segno di penitenza e devozione. Nell’VIII sec. la penitenza abitualmente prescritta consisteva nella recita di 50 Pater noster, e quindi per tenere il conto si usavano le predette cordicelle. Inoltre, va detto che una bella preghiera liturgica che i fedeli recitavano sin dai tempi più antichi fu il salterio, che consisteva nella recita di tutti i 150 Salmi della Bibbia, ed era l’antenato dell’attuale Liturgia delle Ore. Poiché molti religiosi e anche laici erano analfabeti, in sostituzione alla lettura dei salmi si diede la possibilità di recitare 150 Pater noster.   

Com’è proseguita la storia?

In seguito si diffuse una nuova forma di devozione mariana che consisteva nella recita di 150 Ave Maria e nacque così il salterio mariano (antenato del rosario), che ricevette un grande impulso alla sua diffusione da parte di due ordini monastici: l’ordine cistercense e l’ordine certosino.  Ma il primo grande campione del rosario fu uno spagnolo, Domenico di Guzman (1170-1221), un sacerdote dotato di una particolare abilità oratoria e di acume teologico, fondatore dell’Ordine dei Predicatori (domenicani: Domini canes), i cani del Signore. San Domenico visse in un periodo - il XIII sec. - molto difficile, durante il quale si diffuse la pericolosa eresia albigese, il cui nome ebbe origine nella città di Albi, nella Francia meridionale. Questa setta radicale allora costituiva un attacco molto serio alle verità proclamate dalla fede cattolica. Domenico percorse a piedi città e villaggi della Spagna, della Francia e dell’Italia, influenzate dall’eresia, per predicare e ribadire le verità della fede, mettendo in guardia dagli errori diffusi dagli Albigesi, ma senza ottenere i risultati sperati, in quanto aveva fatto affidamento soprattutto sulle sue doti naturali, che pure erano notevoli. Nel 1208, dopo tre giorni di ferventi preghiere, digiuno e penitenze, gli apparve la Vergine Maria e gli disse di predicare il suo salterio e successivamente gli consigliò di suddividere le 150 Ave Maria in decine, accostando ad ognuna di esse la meditazione dei misteri della vita di Gesù. Questo nuovo metodo di preghiera suggerito dalla Vergine in persona fu la diretta risposta agli errori diffusi dagli Albigesi, proprio perché si concentrava sull’incarnazione, passione e risurrezione di Suo Figlio. Inutile dire che con questa nuova arma spirituale San Domenico riportò alla fede cattolica molti dubbiosi e l’Europa restò cattolica. La Chiesa ha attribuito a San Domenico il titolo di fondatore del rosario.

Anche i francescani hanno scritto pagine di storia importanti per il rosario…

Sì. Anche altri ordini religiosi utilizzarono questa nuova forma di preghiera e di evangelizzazione. Però ci vollero secoli perché da Salterio mariano il nome cambiasse in quello di rosario. Già nei tempi antichi il nome rosarium indicava un giardino di rose. E infatti la devozione mariana di alcuni religiosi accostava la recita dell’Ave Maria ad una rosa. Intorno al 1400, pare fossero i francescani ad utilizzare e diffondere il termine “rosario”. 

Queste e molte altre informazioni le trai da un libro che citi ampiamente nelle tue conferenze sul rosario…

Sì, certo, il titolo del libro, che è davvero di piacevole lettura, è “Campioni del Rosario. Eroi e storia di un’arma spirituale”, scritto da Padre Donald Calloway, un sacerdote americano che fa parte della Congregazione dei Mariani dell’Immacolata Concezione. Per mezzo della devozione al rosario sono avvenuti tantissimi miracoli.  Padre Calloway racconta di essere stato lui stesso un miracolato. Rivela infatti di aver trascorso una fanciullezza difficile, immerso nell’immoralità: per ben due volte fu internato in una comunità di recupero per tossicodipendenti in Pennsylvania; successivamente a 18 anni finì in carcere nella Louisiana. A vent’anni era sull’orlo del suicidio. Odiava la religione, Gesù e in particolare il cattolicesimo. Poi la svolta…

 

 

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