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È tradizione che le comunità periferiche leccesi di San Sabino e di San Giovanni Battista, guidate dai parroci, don Sandro Quarta o don Gerardo Ippolito, si ritrovino insieme di sera in Piazza Madre Teresa di Calcutta per chiudere il mese di maggio, che da sempre la Chiesa vive particolarmente nella devozione a Maria.

 

 

Esso si conclude liturgicamente con la festa della Visitazione di Maria a Santa Elisabetta, che ricorda la dimensione del servizio propria di chi ha dentro sé Gesù e può esultare per la grandezza del Signore e la sublimità delle sue opere. 

“Chissà quante volte abbiamo ascoltato e fatto nostro il saluto di Elisabetta e anche soprattutto il Magnificat elevato da Maria in ringraziamento al Padre a lettura della sua esperienza, della sua vita - ha esordito don Sandro nell’omelia.-. In particolare Maria va dalla cugina dopo il segno che l’arcangelo Gabriele le ha dato a conferma delle opere di Dio: Elisabetta ormai in età avanzata aspetta un bambino”. Questo segno è anche una spinta che porta Maria al servizio, a mettersi in cammino, perché “chi ha Dio nel cuore- ha continuato il celebrante- non sta mai fermo, guarda sempre verso l’altro, non tiene l’amore del Signore gelosamente per sé, ma lo condivide”. È la bellezza di chi lo trova. “Ed ecco Maria si mette in cammino verso Ain Karim ed Elisabetta la accoglie nella sua dimora: avrebbe potuto provare invidia per lei, per la sua grazia. Invece, benedice Maria e il frutto del suo grembo”.

È la benedizione di chi ha esperimentato la misericordia del Signore, magari dopo tante lacrime, sofferenze e umiliazioni, come lei perché non aveva figli e aveva perso le speranze, ma non la fede in Dio, che è grande nell’amore. “L’insegnamento che si evince, dunque, dalla pericope - ha detto infine don Sandro - è saper guardare l’altro per condividere l’esperienza di Dio e la meraviglia di ogni cuore che si apre alle sue sorprese, per essere fonte di benedizione per tutti”. A conclusione della messa i celebranti hanno ringraziato l’assemblea, i ministranti, la banda, la polizia municipale ed i portatori di statue riuniti in processione.

 

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