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“Felici noi, che contro ogni nostro merito, già siamo per divina misericordia, sugli scalini del Calvario; già siamo stati fatti degni di seguire il celeste Maestro, già siamo stati annoverati alla beata comitiva delle anime elette”.

Così San Pio da Pietralcina nelle sue Epistole, la miglior esortazione per la partecipazione alla via crucis meditata che si tiene stasera a Lecce presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria dell’Idria alle 19,30.

Il momento di preghiera comunitaria organizzato da mons. Cristorofo Palmieri, vescovo emerito di Reshen (Albania) e membro della comunità vincenziana leccese vuol essere, insieme, un percorso personale e corale di chi vorrà porsi alla sequela di Cristo insieme agli operatori pastorali uccisi nel 2018.

Fin sul calvario con preti, missionari, suore, seminaristi, catechisti e fedeli, che hanno consegnato la loro vita nelle mani del Padre proprio come Gesù sulla croce. Don Tony Mukomba, Suor Isabel Solà Matas, il quindicenne Sandor Dolmus, Victor Luke Odhiambo il primo keniano a diventare gesuita, le beate Martiri Spagnole Figlie della carità di Madrid uccise in gruppo, solo per citare alcuni dei protagonisti della Via crucis, ma tutti, con le loro storie diverse ma simili nel corpo martoriato ma con lo sguardo fisso verso il Cielo, sono stati portatori del messaggio di vita che sorga dalla morte, e hanno rinnovato l’esempio di speranza che si dischiude ai piedi della croce.

E l’invito allora è rivolto a tutti, domani presso la chiesa di Santa Maria dell’Idria, perchè come ci ricorda San Pio “non dobbiamo perdere di vista questa beata comitiva: teniamoci sempre stretti ad essa e non ci spaventi né il peso della croce che bisogna portare, né il lungo viaggio che bisogna percorrere, né l'irto monte a cui bisogna ascendere. Ci rianimi il consolante pensiero che dopo asceso il Calvario, si ascenderà ancor più alto, senza nostro sforzo, si ascenderà al monte santo di Dio, alla Gerusalemme celeste e (…) alla celeste visione del nostro dolcissimo Salvatore. Allontaniamoci, dunque, passo passo dalle affezioni terrene, ed aspiriamo alla felicità, che ci è preparata. (Ep. III, pag. 536-537)

via crucis idria

 

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