Anche a Lecce è viva la devozione per i Santi Medici Cosma e Damiano, frutto di un culto molto antico. Dopo il solenne settenario, due giorni nei quali un vero e proprio pellegrinaggio silenzioso ha “invaso” fino a notte fonda la chiesa di Santa Teresa, il cui rettore don Corrado Serafino ha presieduto le solenni liturgie.
Ma il Salento - probabilmente complice la vicinanza con Oria, sede del più noto santuario – ha riservato sempre una particolare attenzione per i due martiri. Si ricordano i cammini notturni a piedi o con qualche traino tirato da cavalli o buoi.
Un antichissimo cammino a piedi che persiste tutt'ora a Carmiano, dove il pomeriggio del quinto mercoledì dopo Pasqua, i devoti e pellegrini vengono benedetti dai sacerdoti, e poi cantando e pregando si avviano al Santuario di San Cosimo alla Macchia, per giungervi all'alba.
I simulacri leccesi dei Santi Medici, invece, hanno vissuto diverse peripezie ma ormai da mezzo secolo sono stabili nella rettoria di Santa Teresa d'Avila in via Libertini. L’attuale confraternita, una volta “del gonfalone” e detta anche “dei nobili di Lecce”, da mons. Francesco Minerva durante il Concilio venne intitolata a Gesù agonizzante e ai Santi Medici.
Inoltre, è ancora vivo a Lecce il ricordo di un miracolo. Protagonista un bambino, Francesco Liuzzi che non poteva camminare e che ebbe il segno e la guarigione per intercessione dei Santi Medici. Da allora è rimasto legato per sempre nella devozione ai Santi Medici. Ai due figli ha lasciato un testamento spirituale: desidera essere ricordato finché vivranno nella chiesa di Santa Teresa, dove ci sono i simulacri. Ogni anno i figli Carmen e Antonio, proprio per esaudire la volontà del loro papà ogni hanno provvedono a far addobbare con fiori l'altare principale e le statue dei Santi Medici.
Nel giorno della vigilia si è snodata l’attesa processione con tanta partecipazione di fedeli devoti. Al rientro l’adorazione eucaristica guidata da don Corrado fino alla mezzanotte. Ieri, giorno della memoria liturgica, le messe molto partecipate al mattino e a sera.