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Si sono svolti ieri lunedì 23 novembre alle 14.30 nella Chiesa dei Salesiani di Lecce nel pieno rispetto delle norme anti-Covid i funerali di Ottavio Greco, fratello, amico, catechista, evangelizzatore, innamorato di Cristo e della Chiesa.

 

 

Ottavio è salito incontro al Padre nel giorno in cui la Chiesa festeggia Cristo Re, il Signore ha voluto che morisse in un giorno di festa, proprio per far memoria dell’importanza del dies natalis, del giorno di nascita al cielo. Ottavio ha voluto lasciare anche quest’ulteriore testimonianza: che la morte non è la fine di tutto ma che esiste la vita eterna, la nascita eterna al cielo. Anche se a molti potrebbe sembrare una disgrazia la sua dipartita avvenuta nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dopo aver combattuto contro il Covid-19, Chi ha vissuto la sua sofferenza e la sua morte con fede sa che Ottavio ha combattuto la buona battaglia, ha conservato la fede e adesso ha ottenuto la corona di giustizia. Dio lo ha trovato pronto anche di fronte a quest’ultima battaglia con sorella morte. Le vie di Dio infatti, non sono le nostre vie e spesso il Signore opera in modo comprensibile solo con la fede. Ottavio aveva ottantacinque anni, era sposato con Enza de Palma, anche lei ammalata di coronavirus, che ha partecipato al rito dell’esequie in diretta streaming.  Insieme frequentavano il Cammino neocatecumenale nella parrocchia dei Salesiani di Lecce, un’iniziazione cristiana in cui si rivivono le tappe del proprio battesimo, facendo tesoro della chiamata alla santità che tutti i battezzati hanno ricevuto.

La messa è stata presieduta da don Antonio Miglietta che vive l’esperienza dei neocatecumeni nella stessa comunità di Ottavio. Anche i suoi catechisti, gli itineranti del Salento Rino e Cristina, che lo stesso giorno della dipartita di Ottavio festeggiavano quarant’anni di missionarietà al servizio della Chiesa di Lecce, dopo aver ricordato le opere di fede che Ottavio ha compiuto nella sua vita, hanno letto il passo del libro dell’apocalisse in cui è scritto: “Uno degli anziani allora si rivolse a me mi disse: Questi, che sono vestiti di bianco chi sono e donde vengono? Gli risposi: Signore tu lo sai. E lui: sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio; è Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. Non avranno più fame né avranno più sete, non li colpirà il sole né arsura alcuna, perché l’Agnello, che sta in mezzo al trono, sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà le loro lacrime dei loro occhi”.

 

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