Quest’anno la pandemia ha messo in ginocchio la popolazione mondiale e le sue diverse istituzioni. Nell’ambito dell’iniziazione cristiana ai sacramenti ha evidenziato una crisi in verità già in atto nella nostra realtà cattolica: la scarsa partecipazione dei ragazzi e delle loro famiglie alla vita comunitaria e l’allontanamento dalle celebrazioni eucaristiche.
Facendo tesoro delle parole di Papa Francesco,“Cerchiamo di ricavare del bene dalla situazione difficile che la pandemia ci impone”, il parroco don Vito Caputo ed i catechisti della comunità parrocchiale di San Pio X di Lecce, hanno affrontato la questione della ripresa dell’attività di catechesi dei ragazzi e quella della preparazione ai sacramenti per coloro che già nel 2019 ne avevano cominciato il cammino.
Nelle diverse riunioni, tenute per risolvere tale problema, è emersa, soprattutto, la volontà di cercare delle linee orientative per aiutare i ragazzi e le loro famiglie a vivere i tempi forti dell’Anno Liturgico, offrendo anche un servizio alternativo alla consueta conduzione del catechismo. La proposta del parroco, condivisa dai catechisti, è stata quella svolgere l’attività di iniziazione cristiana nelle quattro settimane di Avvento ed in quelle di Quaresima. Conseguentemente, si sono cercati nuovi percorsi con cui comunicare e trasmettere il vangelo e portare, così, i ragazzi all’incontro con Gesù.
Ciò ha richiesto coraggio e amore per il compito educativo affidato alla parrocchia. Nel rispetto delle direttive diocesane in tempo di Covid 19 per garantire le norme igienico-sanitarie, si è prestata attenzione, soprattutto, a soluzioni che evitassero il contatto fisico: utilizzo di spazi idonei, l’uso di mascherine, la disinfezione delle mani, il distanziamento.
Per realizzare opportunamente quest’ultimo, dato il numero esiguo dei fanciulli e dei ragazzi, si è pensato di unire i diversi gruppi e di realizzare gli incontri nell’aula della Chiesa, suddividendo gli stessi sulla base delle tematiche proposte dal vangelo nel tempo di Avvento.
Al percorso si è dato il titolo “Con Gesù nasce la speranza”. I ragazzi con le loro famiglie sono in esso coinvolti in prima persona. L’Avvento è, infatti, il cammino verso il Natale, cioè, verso un Dio portatore di speranza. È parso, pertanto, significativo accompagnare questo cammino con l’immagine del cammino di Maria e Giuseppe, così come ritratti nel dipinto di Joseph Brickey: “The road to Betlemme”, La strada per Betlemme. Con lo sguardo rivolto verso Gesù che guida il gregge, Maria sembra intuire la missione del Figlio che porta in grembo: essere il Buon Pastore dell’intera umanità. Maria è la donna che custodisce il grande mistero che è chiamata a vivere,”meditandolo nel suo cuore” (Lc 2, 19); Maria è la “Porta” della speranza, quella speranza definita dal Santo Padre così: “La speranza non delude, è sempre lì: silenziosa, umile, ma forte… ci sostiene per non annegare nelle tante difficoltà, per non perdere quel desiderio di trovare Dio, di trovare quel volto meraviglioso che tutti vedremo un giorno” (Omelia del 17 marzo 2016).
Per questo con il percorso si conducono i ragazzi a riflettere sull’invito di Gesù: “Vegliate” (Mc 13, 33): vegliare per accogliere Dio nella vita quotidiana, per accorgerci della Sua presenza dietro il volto dei fratelli; e questo “vegliare” è sostenuto dalla Speranza che Gesù Cristo verrà nella gloria e condividerà la nostra umanità per insegnarci a vivere in questo mondo, sicuri che Lui ci ama. La lettura di passi evangelici, scelti opportunamente, aiuterà i ragazzi a trovare, tra le varie scelte che la vita propone, la via della Speranza e contribuire, conseguentemente, a diffondere la “luce” della Parola di Dio.