“Come è bello, come è gioioso stare insieme come fratelli”, come è bello come è gioioso sperimentarci “Fratelli tutti”. Le parole del canto sembrano essere la sintesi più bella dell’esperienza vissuta ieri sera nella chiesa di Santa Rosa in Lecce.

L’arcivescovo Michele Seccia ha celebrato l’eucarestia con una rappresentanza degli ammalati non solo del quartiere più popolato della città ma anche di altre comunità che hanno voluto accogliere l’invito del parroco don Damiano Madaro di rendere presente a Lecce lo spirito di Lourdes. 

Quello spirito che qui come alla grotta di Massabielle è animato dalla presenza della Vergine Madre, l’Immacolata Concezione alla quale Gesù sulla Croce ci ha affidati nella persona del discepolo amato.

“Ecco tuo figlio”… “ecco i tuoi figli” sono le parole che l’arcivescovo ha ripetuto, sono parole che infondono la fiducia in un Dio che mai ci lascia soli. Sono le parole che fanno nascere la speranza di non camminare da soli ma sempre accompagnati dall’amore di Dio che si rende presente non solamente nei sacramenti ma anche, visibilmente, nella persona di chi si fa nostro compagno di strada.

Speranza che consola e incoraggia le famiglie, speranza che fortifica l’impegno di chi “si prende cura” a diverso titolo dell’altro soprattutto nella sua debolezza o infermità. Speranza che, come ai discepoli di Emmaus, scalda il cuore e rimette in piedi colui che sperimenta le tante malattie, le tante sofferenze dello spirito.

È stato bello sperimentare la gioia dell’essere famiglia di Dio. E dalla gioia scaturisce un nuovo entusiasmo, dalla gioia scaturisce un nuovo impegno a prenderci cura gli uni degli altri.

Emozionante al termine dell’eucarestia Seccia che ha voluto salutare gli ammalati uno per uno, bisbigliando per ciascuno poche parole di consolazione e di fiducia. Commovente la gioia di ognuno di loro nell’accogliere l’invito del pastore a non perdere mai la speranza della guarigione dei cuori e dei corpi.

Racconto per immagini di Arturo Caprioli.