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Il santuario mariano dell’Addolorata nella chiesa di Sant’Angelo in Lecce, si appresta a celebrare la solennità della sua titolare e compatrona della città, il prossimo 26 marzo.

 

 

 

Per questo motivo, il padre spirituale mons. Luigi Fanciano e il priore Claudio Selleri, nel pieno rispetto della normativa vigente, hanno approntato un programma (VEDI SOTTO) che attraverso l’incontro e l’ascolto di alcuni presbiteri diocesani che animeranno il solenne settenario dal 19 al 25 marzo prossimi, accompagneranno i fedeli al giorno della festa, il 26 marzo, venerdì di passione, quando sarà l’arcivescovo Michele Seccia a celebrare i divini misteri e a spezzare il Pane della Parola e quello dell’Eucaristia.

Si comincia già domani alle 18 con l’intronizzazione della statua, preziosa opera del Maccagnani e con la Coroncina dei 7 dolori di Maria. Come si diceva, la splendida e realistica statua della Madonna Addolorata è opera dell’artista leccese Antonio Maccagnani (1809-1892), maestro cartapestaio che la realizzò nel 1832, nonché zio del noto Eugenio Maccagnani (1852-1930) apprezzato artista che si distinse nella scultura.  

Mercoledì 18 marzo. Presiederà l’eucarestia mons. Gino Scardino, arciprete di San Cesario e delegato dell’arcivescovo per le confraternite della diocesi. Durante la messa riceveranno l'investitura otto nuovi confratelli che rispondono ai nomi di Quirino Bertolli, Edda Adamo, Franco Micalella, Carolina Rizzo, Antonio Longo, Luciana Tondo, Sabrina Sofia Ruggieri e Carmela Paladini.

Da venerdì 19 marzo, inizio della preparazione alla solennità, ogni sera di alterneranno sette sacerdoti: don Gigi Manca, don Antonio Montinaro, don Angelo Rizzo, don Mauro Carlino, don Alessandro Saponaro, don Andrea Gelardo, don Alessio Seconi.

Dove nasce però il culto all’Addolorata? La devozione alla Vergine Addolorata si sviluppa a partire dalla fine dell'XI secolo, con un primo cenno a celebrazioni dei suoi 5 gaudi e dei suoi cinque dolori, simboleggiati da 5 spade, anticipatrici della celebrazione liturgica istituita più tardi. Quando un ignoto scrisse Il Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius iniziano le composizioni sul tema del Pianto della Vergine. Nel XII secolo, anche a seguito di apparizioni della Madonna, si ebbe un incremento di questo culto e la composizione dello Stabat Mater attribuito a Jacopone da Todi.

Ma la sua storia ha un inizio preciso: il 15 agosto 1233, quando sette nobili fiorentini iscritti all'Arte dei Mercanti e poeti-attori della compagnia dei Laudesi erano soliti esprimere il loro amore a Maria in laudi davanti a un'immagine dipinta su parete di una via, come i giullari facevano con la donna amata. Improvvisamente videro l'immagine animarsi, apparire addolorata e vestita a lutto per l'odio fratricida che divideva Firenze. Questi giovani gettarono le armi, indossarono un abito a lutto, istituirono la compagnia di Maria Addolorata, detta dei Serviti e si ritirarono in penitenza e preghiera sul Monte Sanario.

Alle origini essi pregarono la Vergine gloriosa regina del cielo perché Maria era nella gloria e la vedevano vestita della sua storia terrena di sofferenza e di privazione - l'abito di vedovanza, segno della sua passione sul Calvario.

Con il passare dei secoli queste motivazioni dettero origine a varie espressioni di devozione: la Madonna ai piedi della Croce; la Compagnia dell'abito; la Confraternita dei Sette Dolori approvata da Roma nel 1645; il Terz'ordine; la Corona dell'Addolorata; le varie Congregazioni femminili all'Addolorata, ecc. Tra il 1668 e il 1690 le iniziative di culto da parte dei Servi di Maria favorirono la diffusione del culto della Madonna dei Dolori. Intanto il 9 giugno 1668 la Congregazione dei Riti permise all'Ordine di celebrare la messa votiva dei Sette Dolori della Beata Vergine. Nel relativo decreto si faceva menzione del fatto che i Servi di Maria portavano l'abito nero in memoria della vedovanza di Maria e dei dolori che essa sostenne nella passione del Figlio.

Inizialmente il culto dell'Addolorata era collegato alla Settimana Santa, poi è nata la sua festa, originariamente celebrata il venerdì prima della Settimana Santa o dopo la Pasqua ed infine al settembre. Ancor oggi in alcune località è festeggiata alle antiche date.

Il culto dell'Addolorata è poi anche sottolineato dalla diffusione delle preghiere ad Ella rivolte e dalla recita del rosario dei sette dolori, specialmente nella Settimana Santa.

locandina addolorata 21

Tale ricorrenza sia, pertanto, portale d’ingresso di un tempo privilegiato, la Grande Settimana, perché guidati da Maria, Madre Santa, ogni cristiano possa vivere nella propria vita il mistero pasquale di Cristo.

Racconto per immagini di Arturo Caprioli

 

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