Con grande gioia, emozione e devozione, i fedeli di Lequile, nel giorno della ricorrenza del loro patrono, San Vito martire, dopo due anni di fermo, a causa delle restrizioni Covid, hanno rivissuto il tradizionale 'cambio delle bandiere', posizionate sull'antica guglia, nella centrale piazza San Vito.
Si tratta del rito che di consueto svolto, ogni anno, il martedì di Pasqua, in ricordo dell'arrivo della sacra reliquia giunta a Lequile da Napoli nel 1713, portata dai gesuiti e che custodisce in un'ampolla il sangue del santo.
Dopo la messa vespertina celebrata dall'arciprete-parroco, don Carlo Calvaruso, concelebrata dal parroco della parrocchia dello Spirito Santo, don Andrea Zonno e dal diacono, don Antonio De Nanni, in una gremita chiesa matrice, nei limiti delle regole anti-Covid, i fedeli si sono radunati in piazza facendo da corona ai piedi dell'antica guglia.
Nell'omelia don Carlo ha esortato tutti a ritornare alle origini: “Questa celebrazione ha il sapore della ripresa, una bella ripresa e l'auspicio che, con la preghiera e l'intercessione di San Vito, questa strada intrapresa possa continuare; ed è nella ripresa di questo cammino che occorre riscoprire la nostra fede nella persona viva, che è Gesù Cristo, per la quale San Vito, a tredici anni, non ha esitato a vivere e a sopportare le persecuzioni, le torture, il carcere e fino alla fine, ad effondere il suo sangue”.
Il suono della banda e i fuochi d'artificio hanno accompagnato il momento tanto atteso delle tre bandiere rosse, che ricordano il colore del sangue versato dal santo, poste attorno alla guglia; inoltre, il dono di un bouquet di fiori dello stesso colore, legato alla statua posta all'apice.
La guglia è stata costruita nel 1694 su progetto e direzione dei lavori dello scultore lequilese, Oronzo Rossi. Inizialmente le bandiere erano quattro, poste sulla sommità del capitello che regge la statua; poi a causa delle vibrazioni, si decise di porle nella parte sottostante.
Tanta l'emozione e il devoto ringraziamento da parte di tutta la comunità lequilese al santo adolescente che, in quest'ultimo periodo di sofferenza, disorientamento, ma di grande speranza, ha chiesto con devozione e preghiera l'intercessione di San Vito al Signore per la fine della pandemia.
Un grazie sentito don Carlo lo ha rivolto ai gruppi della Deputazione di San Vito martire, ai portatori della statua e al comitato della festa.
Photogallery di M. Grazia Giannaccari.