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Anche quest’anno la comunità di Lequile ha festeggiato San Francesco d’Assisi in maniera dimessa, a causa delle precauzioni anti-Covid.

 

 

 

La festa è avuto inizio il 25 settembre scorso con la recita della corona francescana, seguita dall’intronizzazione del simulacro del santo, ad opera dei terziari francescani di Lequile e dalla celebrazione eucaristica.

La preghiera serale della novena ha preparato i fedeli alla festa finale del 4 ottobre; la domenica del 3 ottobre dopo la santa messa serale si è fatto memoria del transito del serafico padre sotto la guida di Padre Antonio Giaracuni, assistente dell’Ordine francescano secolare (Ofs) fraternità di Lequile.

Tra i commenti più importanti ne ricordiamo uno: “Poi si fece portare il libro dei Vangeli, pregando che gli fosse letto il brano del Vangelo secondo Giovanni, che inizia con le parole: Sei giorni prima della Pasqua, sapendo Gesù ch’era giunta l’ora di passare da questo mondo al Padre (Gv 12,1; 13,1). E dato che presto sarebbe diventato terra e cenere, volle che gli si mettesse indosso il cilicio e venisse cosparso di cenere. E mentre molti frati, di cui era padre e guida, stavano ivi raccolti con riverenza e attendevano il beato «transito» e la benedetta fine, quell’anima santissima si sciolse dalla carne, per salire nell’eterna luce, e il corpo s’addormentò nel Signore. Uno dei suoi frati e discepoli vide l’anima del santissimo padre salire dritta al cielo al di sopra di molte acque; ed era come una stella, grande come la luna, splendente come il sole e trasportata da una candida nuvoletta (FF 511-513)”.

La giornata di lunedì 4 ottobre, solennità di San Francesco, è stata celebrata la messa del mattino; nel pomeriggio è stata impartita la benedizione degli uccelli e degli animali sul sagrato della chiesa, alle 19 si è celebrata la solenne eucaristia presieduta dal nunzio apostolico mons. Luigi Pezzuto. Concelebranti, il parroco don Andrea Zonno e lo stesso Padre Antonio Giaracuni.

Le autorità cittadine e i fedeli numerosi, presenti in chiesa ed anche sul sagrato, hanno accolto con sincera devozione i pensieri dell’omelia del nunzio, in cui ha ricordato che non basta solo conoscere la vita di San Francesco, ma per seguirne l’esempio di santità andrebbe approfondita la conoscenza del vangelo, che rappresenta l’istruzione vera del cristiano. Questo è il messaggio chiaro che Francesco comunica ancora oggi a tutti noi cristiani: mettere il Vangelo al centro della nostra vita. Le sacre scritture in generale e il vangelo in particolare ci fanno entrare in contatto con Gesù. Spesso lamentiamo un indebolimento della fede ai nostri giorni, ma anche al tempo di Francesco, all’interno della Chiesa c’erano diversi problemi e la fede si era affievolita; Francesco si fece promotore di un grande cambiamento, sforzandosi di servire soltanto il Signore e i suoi insegnamenti.

Al termine della celebrazione eucaristica è stata letta la preghiera per l’Italia e fatto esplodere la tradizionale bengalata con spettacolari fuochi d’artificio.

 

 

 

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