I più giovani oggi si chiedono: come si faceva un tempo quando non si era connessi; quando non c’erano i social o l’ultimora su tablet.

A Monteroni risponderebbero: c’è mesciu Pierinu! In altri comuni sarebbe un nome diverso, ma la location in cui si muove chi sa tutto di tutti è sempre la stessa: il Salone da barba, o almeno si chiamava così quando non si era connessi. Oggi lo chiamano in modo nuovo, il barbiere è diventato hair-stylist, perchè è più cool, ma la sostanza è sempre la stessa. Il luogo privilegiato per sfogarsi, per chiedere, per conoscere è stato e resta dal barbiere. Se poi si ha la fortuna di stare nella pubblica piazza, altro che finestra sul mondo, altro che internet.

Pierino Vergori in piazza Falconieri a Monteroni non c’è più. Ha lasciato la sua finestra sui fatti da “dire-non dire”, sugli eventi da urlare o bisbigliare, sulle vicende da “far sapere”... capisci a me! Ora guarda il suo paese, la sua piazza, il suo salone dall’alto, non solo dei suoi 85 anni.

Per decenni è stato l’orecchio discreto di tanti sfoghi, considerazioni, apprezzamenti, confessioni, incoraggiamenti, maledizioni e benedizioni che solo un locale per soli uomini può accogliere. Del resto bisogna far passare il tempo. Ma chissà cosa passa testa di uno che per tutta la giornata, per tutta una vita vede passare sotto  le sue forbici e il suo rasoio migliaia di persone.

Il barbiere Pierino, vedendosi davanti la testa calva di quell’uomo, oggi affermato e stimato, avrà pensato che è la stessa testa a cui 40 o 50 anni prima lui per primo ha passato le forbici, la stessa a cui ha fatto fonato e spalmato di gel durante la sua spensierata adolescenza ed è sempre la stessa a cui un bel giorno, nel vano tentativo di rafforzare il bulbo pilifero ha dato un taglio netto? O anche come avrà pensato dei tanti discorsi e delle tante versioni sullo stesso fatto che animavano il suo paese. E dei suoi concittadini illustri o comunque noti ai più per i loro successi o per le loro disgrazie avrà detto: io a quello ho fatto pelo e contropelo!

Ora il signor Vergori non c’è più. Ha ripulito il pavimento degli ultimi capelli tagliati, ha piegato la mantellina al suo posto, ha allineato forbici, pennello e pettine accanto al solito lavandino gocciolante; ha preso la giacca, ha aperto la porta su piazza Falconieri per far uscire le ultime chiacchiere di paese, ha chiuso alle sue spalle e, inforcata la sua bicicletta, è andato via verso l’orizzonte, come un Charlie Chaplin che pensa soddisfatto: Ai Monteronesi, io ho messo la testa a posto!