Il simulacro di Antonio Abate, santo patrono di Novoli, si è mostrato alla piazza dalle ore 15,30 per la consueta benedizione degli animali prima e la processione poi. A guidare la preghiera don Luigi Lezzi: “Sant’Antonio voleva molto bene agli animali, e noi, come lui, dobbiamo considerarli creature di Dio poste accanto a noi come amici, per questo occorre rispettarli e non maltrattarli”.
All’arrivo delle autorità civili, militari, e del comitato festa, si è poi snodata la processione del Santo, insieme al reliquiario custodito in una teca in argento.
“È sempre una grande emozione: all’apparire della statua di Sant’Antonio sul sagrato della chiesa, ti si riempiono gli occhi di lacrime. Novoli sente la protezione e la vicinanza di questo Santo. Non possiamo farne a meno”. Parole semplici queste, dette da un padre commosso, con in braccio il suo bambino, al quale orgoglioso mostrava il campanello posto sul bastone della statua. Il campanello di Sant’Antonio, l'eremita, che annuncia il suo passaggio, non solo per le strade del paese, ma soprattutto nel cuore di ogni uomo e donna presente alla festa in suo onore.
La processione si è poi diretta nei pressi della focara: momento suggestivo, accompagnato da un fragoroso spettacolo pirotecnico a cura della Pirotecnica salentina di Novoli.