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“O Dio, nostro Padre, concedi, al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male”. (GUARDA)

 

 


Così la Chiesa prega all’inizio della messa del Mercoledì delle ceneri, ovvero all’inizio dell’inizio della Quaresima, che ogni anno arriva per ricordare ai cristiani che la condizione della Chiesa sulla terra è quella del combattimento. Da qui l’immagine molto felice coniata da Papa Francesco della Chiesa quale “ospedale da campo”, ovvero di luogo di ristoro e cura delle ferite che le persone possono subire e di fatto subiscono nel loro cammino osteggiato dalla tentazione e dunque bisognoso di lotta.
Veglie e digiuni ci ricordano cosa siamo: “Ricordati che sei polvere, e in polvere ritornerai!”
Il digiuno, dunque, è il modo con cui vogliamo provare a sospendere per un po’ l’anestesia, andando a toccare il disagio sapienziale che può insegnarci che la vita non ce la diamo da soli, e che tutto, anche un tozzo di pane quando hai fame, è un dono pieno di gioia per cui ringraziare. Tutto è dono, quando smetto di arraffare. Nulla è scontato, quando non ho più nulla.

 

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