Villa Convento sarà pure una delle più piccole realtà dell’arcidiocesi ma non è affatto povera di storia. Certo di tempo ne è passato da quando, negli anni ’20, il primo parroco, don Giuseppe de Luca, veniva da Novoli a dorso di mula per celebrare all’alba la messa in latino e raccomandare la preghiera del Rosario.
Al primo parroco è dedicata la piazza antistante la chiesa dove oggi i fedeli accoglieranno don Gianni Ratta, scelto dall'arcivescovo Seccia come guida spirituale della piccola comunità.
Don Gianni, ormai ci siamo! Hai salutato i parrocchiani di Carmiano ed i fialuri sono pronti ad accoglierti: come vivi questa nuova pagina del tuo ministero?
Innanzitutto dando gloria a Dio! Poi è chiaro, si tratta di una svolta. A Carmiano ho trascorso undici anni. Non sono pochi nella vita di un sacerdote. È stato un periodo davvero intenso ed i ricordi sono talmente tanti che mi riesce difficile indicarne uno in particolare che sia emblematico della mia esperienza. I pellegrinaggi a Santiago e in Terra Santa sono stati dei momenti bellissimi che conserverò sempre. Non posso che ringraziare i fedeli e mi consola il fatto che li lascio in buone mani: don Riccardo [Calabrese, n.d.r.] sarà un ottimo parroco. Di Villa Convento invece mi affascina questo suo essere territorio di passaggio. Rappresenta una sorta di snodo tra le vie che collegano Arnesano, Lecce, Carmiano e Novoli. Forse in nessun altro posto della diocesi appare, in modo così tangibile, l’essere in cammino. La gente inoltre è semplice e sincera. Sono consapevole di andare a prendere il posto che è stato di parroci molto amati, primo fra tutti l’indimenticato don Enzo Palomba, ma farò del mio meglio.
A Villa Convento ritroverai Sant’Antonio Abate, cui era dedicata la tua ex-parrocchia…
Credo che ormai Sant’Antonio mi abbia adottato come figlio. È il santo del mio sacerdozio, non passa anno in cui non mi trovi a rendergli omaggio partecipando ai suoi festeggiamenti e benedicendo fòcare! Certo so bene che qui la festa patronale non ha la visibilità mediatica di cui gode quella novolese ma questo può anche essere un fattore positivo perché porta la comunità a stringersi intorno al proprio amatissimo santo vivendo quei giorni così importanti in maniera più raccolta. Quella di Villa Convento è poi l’unica parrocchia della diocesi dedicata alla Vergine del Buon Consiglio. Questa singolarità è sicuramente da riscoprire.
Benvenuto dunque don Gianni e buon lavoro al servizio del cielo!
Grazie a voi e ringrazio ovviamente il vescovo Michele per questa opportunità. Voglio però rivolgere un pensiero anche a don Massimiliano [Mazzotta, n.d.r.] che si appresta a partire per la Moldavia. Don Massimiliano ha dato tantissimo a Villa Convento e lo ha fatto col cuore. Grazie a lui l’oratorio di questa parrocchia è divenuto uno dei migliori della diocesi. Grazie a lui gli antichi affreschi dell’altare della Vergine sono stati completamente recuperati. E si potrebbe continuare a lungo. Don Massimiliano, anche se vai dall’altra parte dell’Europa, noi saremo con te.