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Don Gianni Ratta è ora a tutti gli effetti  il nuovo parroco della comunita di Maria SS. del Buon Consiglio in Villa Convento, ieri sera la celebrazione eucaristica si è svolta in piazza ed è stata presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia.

La chiesa parrocchiale Maria SS. del Buon Consiglio si affaccia sulla piazza principale di Villa Convento. Si tratta di un crocevia, un luogo di transito per molti cittadini che si dirigono verso il capoluogo di provincia o che tornano a casa dopo una lunga giornata di scuola o di lavoro.

È proprio su questa piazza che ieri sera si è svolto il rito di insediamento del nuovo parroco don Gianni Ratta: in mezzo alla frenesia del mondo sempre in corsa si è compiuto il miracolo eucaristico di un Cristo che si fa carne e di un popolo che, nutrito di un solo pane, diventa un corpo solo.

“Provvidenziali le letture del giorno – ha esordito mons. Seccia durante l’omelia – si tratta di parole che sintetizzano il nostro ministero pastorale e la vostra realtà ecclesiale”. Molte membra compongono un solo corpo, ci ha ricordato S. Paolo nella prima lettura: è un’immagine chiarissima di una comunità parrocchiale che, grazie all’azione dello Spirito, diventa un corpo solo in Cristo - ha spiegato l’arcivescovo. Un grande grazie è stato riservato a don Massimiliano Mazzotta che per cinque anni si è posto al servizio della comunità di Villa Convento iniettando tra i fedeli un grande spirito missionario attraverso le varie esperienze vissute insieme, dai campi lavoro alle attività in oratorio. Una linea di continuità tra don Gianni e don Massimiliano sarà certamente questo slancio missionario che il vescovo ha fortemente lodato e incoraggiato in nome di una Chiesa aperta al mondo.

Al termine della celebrazione don Gianni ha rivolto all’assemblea un discorso di saluto ringraziando innanzitutto i suoi familiari, la Chiesa di Lecce e la parrocchia di S. Antonio Abate in Carmiano che in undici anni gli ha insegnato ad essere parroco. Ha citato poi l’incipit dei Racconti di un pellegrino russo un testo che da sempre accompagna la sua storia personale: la vocazione di quel pellegrino anonimo, errante di luogo in luogo, è la vocazione anche di questo parroco che, in cammino verso una nuova comunità, si porta dietro null’altro che “una bisaccia sul dorso con un po’ di pan secco e, nella tasca interna della camicia, la Bibbia”. Ci voleva un pellegrino senza dimora per una chiesa di piazza, per una chiesa che si affaccia sul transitare vivo del mondo. Don Gianni, utilizzando poi le parole di Dostoevskij, ha affidato il suo credo ai nuovi parrocchiani: si tratta semplicemente di credere in Gesù Cristo e di crederci così tanto che se pure fosse dimostrato che il cristianesimo è solo una favola, non si potrebbe smettere di stare dalla parte di Cristo; l’incontro con Lui, attraverso il Vangelo, è per don Gianni motivo di attrazione e gioia di vita. Ha poi concluso parlando del suo cuore allargato di prete con il quale già sente di voler bene alla sua nuova comunità di Villa Convento – “non un piccolo borgo ma un grande famiglia” – alla quale augura di aspirare sempre ai carismi più alti e di navigare a gonfie vele per non restare chiusa nel porto.

Vogliamo augurare buon cammino a don Gianni con le parole che don Massimiliano ha rivolto a tutta l’assemblea al termine della celebrazione: “con Dio non c’è mai passato ma solo futuro che inizia”.

Che sia quindi per tutti futuro di Dio.

 

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