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Nello stesso mese in cui ricorrono i 34 anni dall'omicidio di Marcella di Levrano, vittima di mafia e a pochi giorni dal suo sessantesimo compleanno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sabato scorso ha insignito, la giovane torchiarolese, Elisa Palombo, del titolo di Alfiere della Repubblica.

 

 

 

Con tale riconoscimento ricevuto dalla più alta carica dello Stato viene attestato il suo lavoro svolto per la legalità e la cui candidatura è stata presentata dalla parrocchia di Torchiarolo. Elisa è una giovane studentessa di liceo, impegnata in parrocchia come educatrice di Azione cattolica e appartenente al gruppo dei giovanissimi. In occasione degli esami di terza media, con la sua tesina sulla legalità, ha voluto dar voce a questa giovane mamma appartenente alla storia e alla comunità di Torchiarolo, la quale è stata uccisa dalla mafia, nelle campagne di Mesagne, dopo aver deciso di collaborare con la giustizia, rinascere, risorgere, riscattarsi dagli anni buii, per lei e per molti segnati dalla droga e da tutto ciò che ne scaturisce.

Elisa, in una lettera a lei dedicata, ha ridato vita, luce e bellezza alla cara Marcella, alla quale ancora vari amici sono legati, spesso commossi nel sentir parlare di lei. Ciò che ha colpito positivamente il Presidente della Repubblica è proprio il fatto che una giovane, oggi, abbia deciso di farsi portavoce di una vita e di una storia troncata, cercando di far prevalere ora il bene sul male, trasformare la cronaca nera e triste in cronaca bella, quella di una vita che risorge, che vince attraverso chi le dà voce. Questo lavoro è frutto della collaborazione tra scuola, parrocchia e associazione Libera contro le mafie.

Sulla scia di questo sangue che ha segnato molte generazioni dell'epoca, si pone l'arrivo a Torchiarolo, del sangue di un beato martire, anch'egli vittima di mafia, il giudice ragazzino, Rosario Angelo Livatino, la cui camicia ancora impregnata del sangue versato il giorno del martirio, giungerà in questo paesino, a nord della diocesi di Lecce, la sera di Pentecoste, il 19 maggio, quasi a voler gridare il valore della vita fondata sul Vangelo e sulla giustizia, indicando a grandi e piccoli la vera e giusta strada da seguire, quella del Signore, lontano da ciò che è opera del male e deturpa la bellezza e la sacralità della vita, una vita che è dono, non proprietà privata e che siamo chiamati a salvaguardare, amare, custodire, vivere, consapevoli che un giorno restituiremo a Dio questo grande dono. 

La nostra terra, spesso martoriata, soprattutto in anni passati, ha bisogno di esempi e modelli luminosi da poter scegliere per modellare e conformare la propria vita. Elisa, a tutti i giovani e non solo, ricorda proprio che è necessario saper scegliere e porsi dalla parte del bene e della legalità. La verità ci renderà liberi, felici e santi.

Nella stessa settimana in cui, Torchiarolo accoglie le sante reliquie, Elisa sarà proclamata Alfiere della Repubblica, dal presidente stesso, a Roma il 13 maggio. Quanta gioia e quanta grazia per la piccola grande comunità, non solo parrocchiale, ma anche e soprattutto diocesana.

 

 

 

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