Nei giorni scorsi, la comunità della parrocchia Maria SS. Assunta in Torchiarolo ha accolto Elio Brusamento. Il pellegrinaggio di Elio ha avuto inizio il 25 aprile 2019 e ha già interessato oltre cinquecento tappe.
La determinazione che muove il passo di questo impavido pellegrino ha origine nella volontà di far conoscere una malattia genetica rara: la sclerosi tuberosa.
“La sclerosi tuberosa complessa è una malattia rara che insorge tipicamente con lesioni di tipo cutaneo, epilessia e ritardo mentale. In particolare, le lesioni cutanee sono diffuse nella stragrande maggioranza dei pazienti e sono spesso visibili già dalla nascita, a livello del tronco e degli arti - spiega l’osservatorio per le malattie rare. La diagnosi non è semplice e richiede il supporto di risonanza magnetica cerebrale, elettrocardiogramma ed ecografia cardiaca, di visita oculistica ed ecografia renale, per la conferma delle lesioni a carico dei vari organi”.
La ricerca deve ancora fare molti passi avanti, come anche i protocolli per il trattamento della malattia. Elio si è fatto quindi testimonial di tutti quei genitori che fanno i conti con la diagnosi pre e post natale di questa malattia.
“Un pellegrino che bussa, può trovare molte porte aperte!”, ha detto durante l’intervento che l’ha visto protagonista in chiesa madre, aggiungendo che “per me non si tratta di un viaggio di sacrificio, ma un viaggio di speranza, che mi faccia conoscere tanta gente e diffondere il messaggio”.
A Torchiarolo si è provato a dare voce a questa testimonianza grazie alla parrocchia, che con l’associazione “Fabbrica di sogni”, accoglie i viandanti e i pellegrini; grazie al sindaco, agli amministratori e alla Pro loco per aver conosciuto personalmente Elio, oltre ad averlo accompagnato in giro per il paese pe conoscere le bellezze nostrane.
Elio Brusamento ha annunciato la pubblicazione di un libro: “Terre di confine”. Il ricavato, così come tutta la sua eroica impresa di messaggero sono finalizzati solo alla promozione e raccolta per l’associazione “Sclerosi tuberosa” (http://www.sclerosituberosa.org/).