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A 5 anni dalla scomparsa, oggi alle 17.30 nella rettoria dell’Addolorata verrà celebrata una messa in suo suffragio.

Pastores dabo vobis iuxta cor meum” . Nel libro di Geremia Dio promette al suo popolo pastori che lo guidino e lo istruiscano secondo il suo cuore. Per la comunità di Trepuzzi don Alfredo Quarta è stato indubbiamente un pastore secondo il cuore di Dio. Un sacerdote “venuto da fuori” in un periodo storico nel quale il clero del capitolo parrocchiale era, nella sua gran parte, ancora formato da presbiteri dello stesso paese, e che ora, a cinque anni dalla sua morte, è icona di una parte di Trepuzzi che rimarrà alla storia.

Nacque a Monteroni di Lecce il 15 settembre 1927 e, dopo aver compiuti gli studi nei seminari di Lecce e Molfetta, venne ordinato sacerdote il 29 Giugno 1953 dal vescovo Francesco Minerva. A Trepuzzi vi giunse per la prima volta il 1° ottobre dello stesso anno: vi rimarrà per il resto della sua vita.

Per i primi nove anni del suo sacerdozio fu vicario cooperatore della Chiesa Matrice (ancora unica parrocchia del paese) collaborando al fianco dell’arciprete-parroco don Antonio Rampino, finché il 23 settembre 1962 venne nominato vicario economo della nuova parrocchia di Maria SS. Addolorata, divenendone ufficialmente primo parroco il 16 luglio 1963.

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Per un cristiano il cosiddetto “destino” non ha rilevanza valoriale, ma come non si può sorridere amabilmente dinanzi a certe casualità che segnano gli eventi e le occasioni umane: don Alfredo era nato proprio il giorno nel quale la Chiesa celebra Maria SS. Addolorata; il nome di don Alfredo alla mente dei trepuzzini è legato indissolubilmente alla Chiesa dell’Addolorata, e passando innanzi a questo tardo-ottocentesco tempio sacro ognuno alzando gli occhi pensa alla figura di “Papa Lambretta”, com’era affettuosamente soprannominato dai trepuzzini.

L’Addolorata sarà per più di cinquant’anni la sua casa, anche quando nel 1992 lasciò il ruolo di parroco egli continuò a collaborare con don Arcangelo Giordano e quando nel 2003 il titolo e la sede parrocchiale furono trasferite nella nuova Chiesa della “Santa Famiglia”, continuò a celebrare l’eucarestia nella sua chiesa, divenendone rettore e continuando a curare la vita spirituale dell’omonima confraternita.

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Don Alfredo fu un sacerdote del popolo, di animo semplice, ma forte. Difficilmente dall’ambone faceva discorsi di grande teologia o di speculazioni filosofiche, preferendo una dialettica chiara e alla portata di tutti. Egli presentava spesso ai fedeli l’esempio e la testimonianza della vita dei Santi, intravedeva nella devozione popolare quella fede forte, capace di parlare di Dio all’uomo di ogni condizione sociale. Parroco attento e premuroso verso tutti, dai piccoli ai grandi, dai chierichetti agli ammalati, conosceva pienamente ogni suo parrocchiano, fedele o no. All’alba di giovedì 12 febbraio 2015 il Signore chiamò a sé questo suo fedele servitore.

A don Alfredo padre, maestro ed educatore il grato e affettuoso ricordo di tante, tantissime generazioni di trepuzzini.

 

 

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