Anche don Vincenzo Marinaci e don Alessandro Scevola, accogliendo l’invito dell’amministrazione, hanno partecipato alla campagna di sensibilizzazione diffusa sui canali social del comune che si appresta a titolarsi “Civitas Mariae”.
Il 2020 avrebbe dovuto assumere un posto rilevante nella storia della città di Trepuzzi; per questa particolare ed imprevedibile circostanza emergenziale queste quattro cifre rimarranno impresse sui libri di storia dell’intera umanità. L’epidemia ha stravolto le manifestazioni che l’arciprete mons. Vincenzo Marinaci ed il comitato promotore di “Trepuzzi città di Maria” avevano organizzato per il tempo quaresimale nello speciale anno anto mariano, indetto per la cittadina dall’arcivescovo Michele Seccia. Lo stato di emergenza e le misure restrittive emanate dal governo nazionale già dai primi del mese hanno costretto ad annullare tutte le manifestazioni. Col passare dei giorni, anche le celebrazioni religiose sono state sospese, e le Chiese aperte alla sola preghiera personale e riservata.
Mentre l’intero globo sì appresta ormai ad affrontare questa ostica pandemia, nel nostro Paese, tra i più martoriati dell’intero pianeta, le istituzioni di ogni livello, dal locale al nazionale, stanno promuovendo campagne di sensibilizzazione per invitare i cittadini a non sottovalutare i rischi derivati dalla diffusione del virus, invitando ad una sempre più seria presa di coscienza di ognuno ed allo stesso tempo a non lasciarsi scoraggiare o prendere dallo sconforto. L’amministrazione comunale di Trepuzzi ha così chiesto di “mettere la faccia” a diverse personalità di primo piano della vita della città, dal mondo della cultura a quello della scuola, dallo scenario spirituale a quello musicale. Così anche l’arciprete della Chiesa Matrice don Vincenzo ed il parroco della parrocchia Santa Famiglia don Alessandro Scevola hanno rivolto un messaggio di speranza ai trepuzzini.
“Vogliamo affidarci - dice don Vincenzo - alla parola del profeta Osea, che parla della primavera come fecondità dell’opera di Dio, fecondità della natura che risponde alle leggi di Dio. Rispettando le norme che ci vengono indicate, possiamo compiere davvero il bene, il bene per noi ed il bene di tutti.” Si rivolge alla città da un luogo particolare, centro del sentimento religioso dei trepuzzini: la cappella dov’è conservato il simulacro della B.V.M. Assunta in cielo, l’immagine sacra più cara ai fedeli della città. In una cappella addobbata a festa per l’anno giubilare, accanto alla lampada accesa dall’arcivescovo lo scorso primo gennaio, rivolge a nome di tutti la preghiera a Maria.
Dal suo ufficio parrocchiale, don Alessandro lancia un messaggio di speranza, invitando in questo periodo a non perdere la speranza, dedicando le ore domestiche a rispolverare magari qualche attività che con gli anni è stata messa da parte. Mettendosi lui stesso in gioco, si rivolge ai cittadini con in mano una chitarra, mettendo in musica le sue parole sulla base del famoso brano Generale di Francesco De Gregori.
Siamo certi che con la responsabilità di ognuno, questo tempo passerà, e torneremo nella nostra normalità, maggiormente consapevoli dei grandi doni che il Signore ci mette innanzi nei ritmi della quotidianità.