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“Un invito alla prudenza, evitando gesti e comportamenti che potrebbero potenzialmente essere rischiosi”.

 

 

 

A rivolgerlo, in vista delle festività pasquali, è la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, che “in considerazione del rallentamento della pandemia, seppur con velocità diverse nelle singole nazioni”, non emana come negli anni passati “linee” guida per l’emergenza pandemica, ma raccomanda che “ogni valutazione e decisione venga sempre presa di concerto con la Conferenza episcopale, che terrà in debita considerazione le normative che le competenti autorità civili disporranno nei diversi Paesi”.

“In questi giorni più volte il Santo Padre ci ha invitato a pregare chiedendo a Dio il dono della pace per l’Ucraina, perché venga a cessare questa guerra ripugnante”, si legge nella nota inviata ai vescovi: “Insieme all’Ucraina vogliamo ricordare anche tutti gli altri conflitti, purtroppo sempre numerosi, in molti paesi del mondo: una situazione che Papa Francesco ha descritto come una terza guerra mondiale a pezzi”.

“Nella celebrazione della Passione del Signore del Venerdì Santo, la liturgia ci invita ad innalzare a Dio la nostra supplica per la Chiesa e per il mondo intero”, ricorda il dicastero pontificio: “Nella preghiera universale invocheremo il Signore per i governanti (IX orazione) perché illumini la loro mente e il loro cuore a cercare il bene comune nella vera libertà e nella vera pace, e per quanti sono nella prova (X orazione) perché tutti sperimentino la gioia di aver trovato il soccorso della misericordia del Signore”.

“Fin da subito facciamo nostra questa preghiera per tutti i fratelli e le sorelle che vivono l’atrocità della guerra, in particolare in Ucraina”, l’invito della Congregazione, che ricorda come “in caso di grave necessità pubblica, il vescovo diocesano può permettere o stabilire che si aggiunga un’intenzione speciale”.

 

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