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Papa Francesco ha nominato il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, suo inviato speciale a presiedere la messa che si terrà l’8 settembre presso il santuario della Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia (Napoli).

 

 

La comunità campana è in festa per il 150° anniversario dell’incoronazione della sacra immagine (GUARDA). “Guarda l’Arco e benedici Colui che l’ha fatto. È stupendo nel suo splendore!”.
Con questa scritta i frati domenicani l’8 settembre 1874 salutavano il fausto evento dell’Incoronazione della Vergine dell’Arco concessa da Papa Pio IX. Con gli stessi sentimenti di venerazione e di gratitudine verso la Madonna dell’Arco annunciano la solenne ricorrenza del 150° anniversario dell’Incoronazione che sarà, dunque, celebrata il prossimo 8 settembre.

Sulla strada che da Napoli conduceva a Somma Vesuviana, in aperta campagna, nel luogo ove ancora oggi si venera la sacra immagine, vi erano i resti dell’antico acquedotto romano. L’intero territorio era identificato con il nome di “Arcora”, e molti paesi, come Pomigliano d’Arco, Mariglianella d’Arco e Tavernanova all’Arco, contrade, masserie e terreni si distinguevano in “extra” o “infraArcora. L’arco su cui è affrescata l’immagine della Madonna era un punto di riferimento per i viandanti che affollavano questa strada, in quanto era affiancato da due cisterne che, rifornite d’acqua dal custode, davano possibilità di ristoro. Le due cisterne si conservano ancora integre sotto il pavimento dei transetti del Santuario.

È in questo luogo che tra la fine del 1300 e gli inizi del 1400, forse su commissione dei Monaci Benedettini dell’Abazia dei Santi Severino e Sossio, proprietari dei terreni “al di qua e al di là” del pontecanale, nel complesso della grande masseria “La Preziosa”, venne dipinta l’immagine della Madonna col Bambino che i viandanti chiamavano Madonna dell’Arco.

L’affresco misurava cm. 200 in altezza e cm. 180 in larghezza, unico esemplare di edicola sacra di tali dimensioni conosciuto in Campania. Dell’affresco originale restano l’aureola, la corona e parte degli angeli che la reggono, la prospettiva dello schienale del trono e ciò che fa da sfondo sul lato destro dell’affresco. Negli anni l’affresco ha subito diversi ritocchi per cui, sebbene nel suo insieme resti la medesima.

 

 

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