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Si svolge anche quest’anno il Festival internazionale dei giovani di Medjugorje che attira decine di migliaia di giovani da diversi paesi sparsi in tutto il mondo e viene celebrato ogni anno dal 31 luglio al 6 agosto.

 

 

 

I giovani vi si recano per adorare Dio e celebrare la loro comune fede cattolica. È noto per le sue confessioni, canzoni e danze, adorazione e costruzione di una stretta relazione con Dio.

Il Festival dei giovani venne ideato per la prima volta da Padre Slavko nel 1988, che continuò ad organizzare quest’evento fino alla sua morte nel 2000.

I momenti più importanti del Festival sono quelli di preghiera comune, l’adorazione notturna, seguita da un coro e da un’orchestra internazionale, e la messa. Il programma finisce con la santa messa finale che viene celebrata sul monte Krizevac alle 5  del mattino dopo la via crucis notturna, una salita lunga e impegnativa, ma molto bella, dove c’è la possibilità di vivere diverse scene del vangelo.

Il 32° Festival dei giovani celebrato quest’anno a Medjugorje fino all’8 agosto con il motto “Che cosa devo fare di buono?” (Mt 19,16). Le giornate del Mladifest di quest’anno, a differenza dell’anno scorso, sono composte da programma mattutino e pomeridiano (preghiera, canto con orchestra e coro internazionale, catechesi, testimonianze) e programma serale (rosario, eucaristia, adorazione, preghiera a lume di candela, preghiera davanti alla croce, comunità cinematografiche Cenacolo).

Hanno presieduto le celebrazioni eucaristiche il card. Robert Sarah, l’arcivescovo di Danzica, mons. Tadeusz WojdaPadre Miljenko Šteko, provinciale dei francescani dell’Erzegovina e dal nunzio apostolico in Bosnia-Erzegovina, l’arcivescovo Luigi Pezzuto. Intensa la sua omelia.

II nunzio salentino ha voluto porre l'attenzione sull'invito di Gesù, che ci spinge a rendere il mondo partecipe della gioia e della speranza. Accorato l'invito ad essere testimoni generosi, anche nei confronti dei Pastori della Chiesa, non solo per incoraggiarli, ma anche per aiutarli nello svolgimento del loro ruolo di discernimento, su ciò che lo Spirito Santo vuole per la Chiesa e per il mondo.

Mons. Pezzuto ha ricordato le parole del Papa sul giovane ricco del vangelo, che desidera essere eternamente felice, e da cui scaturisce la domanda: “Che cosa devo fare?”.  Il bene che si deve compiere per essere buoni, alla luce del messaggio di Papa Francesco è lasciare ciò che appesantisce il cuore, e ostacola l'amore. Il Nunzio ha invitato tutti a guardare a Maria per trovare la forza, e ricevere la grazia che ci permette di dire il nostro “eccomi” al Signore.

 

 

 

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