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Papa Francesco ha nominato vescovo di Tortona il suo cerimoniere, mons. Guido Marini.

 

 

 

La notizia è stata diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede e annunciata dall’arcivescovo di Genova, Marco Tasca al Santuario della Madonna della Guardia a Genova, diocesi di origine del nuovo vescovo, che succede a mons. Vittorio Francesco Viola, recentemente chiamato in Vaticano come segretario del Dicastero per il Culto divino.

Mons. Marini, 56 anni, è entrato in seminario quando a Genova era arcivescovo il cardinale Giuseppe Siri, è stato ordinato sacerdote dal card. Giovanni Canestri (che per quattro anni fu vescovo di Tortona) ed è divenuto suo segretario particolare, così come dei successivi arcivescovi Dionigi Tettamanzi e Tarcisio Bertone.

Con Tettamanzi è diventato Maestro delle celebrazioni liturgiche dell’arcidiocesi, incarico confermato anche da Bertone e Angelo Bagnasco. In questo periodo ha costituito il "Collegium Laurentianum", associazione di volontari per il servizio d'ordine e d'accoglienza della cattedrale.

Dopo l’arrivo a Genova del cardinale Bertone, è diventato responsabile dell’ufficio scuola dell’arcidiocesi, direttore spirituale in seminario, dove insegnava diritto canonico, quindi cancelliere della curia e prefetto responsabile della cattedrale.

Nell’ottobre 2007 Benedetto XVI lo nomina Maestro delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice, succedendo nell’incarico a un altro Marini, l’arcivescovo Piero, che aveva accompagnato buona parte del lungo pontificato di San Giovanni Paolo II.

Mons. Guido Marini è stato il “regista” delle liturgie del pontificato di Papa Ratzinger, a Roma e durante i viaggi nel mondo. Al momento dell’elezione di Francesco, nel 2013, si è messo con dedizione a totale servizio del nuovo Papa, interpretandone la sensibilità liturgica, sobria ed essenziale, con un’intesa reciproca che dura da oltre otto anni.

Nel gennaio 2019 Francesco gli ha affidato anche la responsabilità del coro della Sistina, la Cappella Musicale Pontificia. Marini ha curato la realizzazione della Statio Orbis del 27 marzo 2020, la preghiera solitaria del Pontefice in una Piazza San Pietro vuota e bagnata dalla pioggia, per invocare la fine della pandemia.

 

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