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Il silenzio dell'estate può sembrare un titolo anacronistico per una stagione attesa da molti, per non dire tutti.

 

 

Le località di vacanza attendono gli ospiti, è il periodo di massimo lavoro. Le vacanze sono un periodo atteso per il riposo del corpo e della mente.

Per i cristiani è ritrovare l'equilibrio tra il corpo e l’anima, accrescere il dialogo con Dio. Il silenzio dell'estate è trovarsi gli spazi, i momenti, i luoghi, per intensificare il rapporto con Dio.

Quando potevo fare le vacanze, partecipavo alla santa messa serale come facevo tutti i giorni dell'anno. Libero dal lavoro e dai vari impegni della vita, in vacanza, ad esempio, avevo più tempo per Gesù Eucaristia. Amavo fare lunghe nuotate in tratti di mare di scogliera. A tratti salivo su uno scoglio. Davanti a me c'era solo l'orizzonte sconfinato del mare. Rimanevo un po' a contemplare la bellezza del creato e poi riprendevo il mio tragitto.

Le vacanze di Ferragosto di quest'anno le ho trascorse nel reparto di rianimazione di un ospedale. Ormai sono stato ricoverato quasi tutti i mesi dell'anno. Per due sepsi, che come una raccolta a punti faccio incetta durante l'anno, sono stato ricoverato le due settimane a cavallo di Ferragosto.

Nel reparto eravamo pochissimi pazienti, alcuni giorni ero l'unico ricoverato. I pochi giorni iniziali auspicati aumentavano, con un aumento inversamente proporzionale alla pazienza. Un flash illuminò la scena che ad altri non era permesso vedere. Il rovescio della medaglia. Quest'anno ancora non ho visto nemmeno l'orizzonte del mare, ma che importa? Forse Dio ha pensato un progetto che a me non è noto. Bene. Questa è la mia estate del silenzio, viviamola fino in fondo.

 

 

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