L’abbiamo incontrato in tanti ed in tanti gli abbiamo rivolto la parola. Poi, un bel giorno, non l’abbiamo visto più e ci è sembrato che fosse mancato all’appuntamento.
Hans Hornig, questo era il suo nome per l’anagrafe, cittadino tedesco dell’Ovest per l’autorità, artista per quell’entità spirituale che era troppo astratta per essere riassunta in una parola.
Questo figlio del Nord è stato artista pellegrino, sensibile, itinerante, cercatore di oggetti d’arte ch’egli sapeva trascrivere con sapienza ed efficacia.
Di Hornig scriviamo dopo la sua partenza da Lecce da decenni ormai, per non offendere la sua modestia e per rendere, con l’omaggio alla sua dimora tra noi, l’onore a quel che durante quel soggiorno, egli ha prodotto e lasciato.
Deciso nella sua trascrizione dell’impianto strutturale dei suoi modelli, Hornig aveva un’eccezionale levità di tratto nella traduzione, sulla carta, adoperando l’inchiostro di china.
Chissà quale angolo di mondo ora lo vede, seduto a ritrarre un monumento, simbolo di una civiltà che questo tedesco dall’animo antico voleva così conservata e salvaguardata da diffonderne, con i mezzi della sua arte, i valori di bellezza.
“Il tedesco”, così semplicemente avevano preso a chiamarlo gli artisti locali che lo avevano conosciuto, me e la mia famiglia compresa.
Hornig ed il suo rifiuto alle delizie del paradiso sovietico, la religione per la libertà dell’Occidente, il culto per la sua civiltà, la passione per la bellezza solare delle terre del Sud, nelle quali la gioia e il dolore sono scolpite sui volti degli uomini.
Hornig, un improvviso apparire ed un inatteso scomparire. Il ricordo ferma la sua alta persona, lo slancio giovanile, la libertà dei suoi lunghi, fluenti capelli, il romantico piglio dei suoi baffi rossicci come quelli di un ufficiale austriaco che ci accompagnerà per sempre.
Amore per la bellezza e per la libertà di vita, spiritualità umana, serena mitezza d’animo, fine e composto senso d’arte, rifiuto di ogni violenza, questi i temi di verace, umanistica civiltà trasmessi da Hornig nei suoi inchiostri contro la brutale massificazione di ignoranza e di sordità intellettuale ormai dilagante.