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Un altro ambulante richiamava la propria presenza soffiandovi con evidente sforzo: era lu petrogliaru che vendeva petrolio al dettaglio ed il suo “banco” di lavoro era una carretta vecchia e malandata che, per una sorta di simbiosi, era tirata da un altrettanto vecchio e malandato asinello.

Ogni pochi faticosi passi, entrambi sentivano l’esigenza di fermarsi così che l’ambulante potesse emettere il grido, inconfondibilmente rauco per le molte sigarette fumate, più simile ad un raglio: a do’ lire lu petrogliuaaa do’ lire! A due lire il petrolio…a due lire!

Per approfondimenti:

  1. Barletta, Ci tene arte tene parte, Grifo, Lecce 2011

 

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