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C’è attesa per domani 25 agosto, vigilia della festa patronale in onore dei Santi Oronzo, Giusto e Fortunato, per il reading teatrale dal titolo: “Il creato parla e il potere si racconta”.

 

 

La rappresentazione, in programma chiostro dell’antico seminario di Lecce alle 20,30, affronta i temi dell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’, opera di Maria Francesca Mariano, giudice della corte d’assise di Lecce, messa in scena dalla compagnia Témenos Recinti teatrali con l’introduzione di Elsa Valeria Mignone, procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Lecce.

Già lo scorso anno la Chiesa di Lecce si era resa promotrice di una proposta culturale analoga (LEGGI) dal titolo “Il giudice Rosario Livatino”. Un’altra opera della Mariano sulla figura del beato, martire per mano della mafia siciliana. L’autrice offre a Portalecce un’anticipazione del reading di domani sera offerto dalla diocesi in partenariato con ArtWork. Ingresso libero fino ad esaurimento posti a sedere.

 

“Il creato parla. Il potere si racconta”, dott. Mariano, perché questo titolo? E da dove nasce questo suo lavoro teatrale?

Se la natura avesse voce e orecchio umano e potesse intendere, avrebbe molto da dire sulla scelleratezza che devasta il pianeta. Il potere viene messo a nudo, toglie la maschera e racconta come viene impiegato in modo illecito e irresponsabile. L’idea del testo nasce in modo curioso. Racconterò come al pubblico che verrà ad assistere.

 

Come l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco le ha offerto lo spunto per coniugare due ambiti che oggi sembrano essere molto distanti se non addirittura contrapposti tra loro?

La lettera enciclica “Laudato si’” è un richiamo rivolto all’uomo a prendersi cura della casa comune. Perché ciò avvenga occorre capovolgere le priorità, mettendo all’ultimo posto il lucro. Distruggere il pianeta per trarne profitto economico significherà poi regnare su un cumulo di macerie. Il potere, mal gestito, è la causa. Lo scempio ecologico l’effetto. Per questo parlare di un tema, significa parlare dell’altro.

 

In che modo il mondo della cultura può aiutare soprattutto le giovani generazioni a recuperare il valore del creato come casa comune da abitare e difendere e a cogliere nella politica non la possibilità del potere ma l’opportunità del servizio alla difesa e allo sviluppo della casa comune.

La cultura è tutto, perché forma il giovane strutturando l’uomo che diventerà. Se essa trasmette valori di etica, di giustizia, di rispetto… sicuramente porrà le basi per uno scenario mondiale costruttivo, invertendo la caduta libera dell’ambiente che vira verso un punto di non ritorno.

 

Partendo da una riflessione come la sua è possibile, soprattutto nel nostro Salento, ribaltare il trend che vede il creato succube del potere soprattutto economico che tutto pensa di sacrificare sull’altare del fatturato?

Tutto è possibile. Nessun essere umano degno di tale nome può assistere indifferente alla distruzione della casa comune. Ognuno di noi deve adoperarsi perché lì dove è impiegata la sua attività giornaliera si resti vigili come sentinelle dell’aurora, piuttosto che come passivi abitué del malcostume. Così tutto cambia, qui e dappertutto.

 

Dopo la Laudato si’ ci sarà un reading teatrale sulla enciclica “Fratelli tutti” che oggi può essere veramente un riferimento importante per ricostruire la pace?

Vedremo.

 

 

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