Era il 14 Maggio scorso quando la nostra testata dette notizia del TRASLOCO della storica statua del Sant’Oronzo ostunese a Lecce.
L’ultrabicentenario simulacro argenteo, una delle massime espressioni della devozione di Ostuni verso il santo patrono, necessitava infatti di urgenti ed approfonditi RESTAURI . Ora, a distanza di circa tre mesi, i lavori si sono conclusi e la statua ha fatto ritorno nella Città Bianca, pronta per essere circondata ancora una volta, dall’affetto dei fedeli.
“Il restauro ha avuto carattere strutturale ed estetico - spiegano Giuseppe Tritto e Mariana Cerfeda che, con passione e professionalità lo hanno curato - la nostra azione è stata rivolta alle parti lignee interne con disinfestazione e consolidamento dei supporti ed alla pulitura selettiva chimico-meccanica delle lamine metalliche interessate da fenomeni alterativi ed ossidativi. Si è poi intervenuti anche su lesioni e perforazioni delle lamine, risarcendo le lacune. L’applicazione del protettivo finale ha concluso l’opera”.
Tra i più entusiasti per il ritorno “a casa” della statua, il presidente dell’associazione culturale Cavalcata di Sant’Oronzo, Agostino Buongiorno: “Ammetto che è stata davvero una grande emozione sia il trasferimento dell’effigie a Lecce sia, soprattutto, il ritorno qui ad Ostuni a lavori ultimati. Certo, ci dispiace non poter condurre questa meravigliosa statua in processione per le strade quest’anno ma credo che tutti gli ostunesi saranno felici di rivedere l’amata immagine del patrono rimessa a nuovo”.
“Era consapevolezza diffusa - continua il parroco della cattedrale ostunese, mons. Piero Suma - che il simulacro avesse bisogno di un’attenta azione di recupero. Si tratta di un capolavoro argenteo che ha comunque 226 anni! In questo momento assolutamente non semplice, il messaggio che il ritorno del nostro santo nella sua Ostuni offre non può che essere di speranza: possiamo, anzi dobbiamo riacquistare fiducia anche nei momenti più difficili. Come adesso questa statua è tornata a risplendere, l’augurio è che i timori e le preoccupazioni dell’ora presente non soffochino il desiderio di una vita migliore per la nostra comunità”.