Firmato il protocollo d’intesa tra Accademia della Carità e Confindustria Lecce per creare percorsi di integrazione socio lavorativa e di inclusione per le persone più fragili e bisognose della comunità.
Alla conferenza stampa di ieri mattina nel salone dell’episcopio sono intervenuti, dopo il saluto ufficiale dell’arcivescovo Michele Seccia, orgoglioso e commosso di questa iniziativa, il presidente dell’Accademia della Carità, Alessandro Valenti, il presidente di Confindustria Lecce, Valentino Nicolì, e il vicario generale della diocesi nonché presidente della Fondazione Casa della Carità, don Vito Caputo.
Il protocollo di intesa, fortemente voluto sia dall’Accademia della Carità che da Confindustria, avrà una valenza di cinque anni e sarà finalizzato all’avvio di iniziative comuni che vadano nella direzione di favorire l’integrazione e l’inclusione socio lavorative, perché, come ha ribadito Alessandro Valenti: “l’intento della Casa della carità tramite l’Accademia della carità, non è solo quello di aiutare l’immediato bisogno delle persone povere e più fragili, ma indirizzarle verso un percorso di reinserimento nella società in modo attivo e dignitoso”. Dello stesso parere don Vito Caputo che ha affermato: “È un momento bello quello che stiamo vivendo, che segna una collaborazione che speriamo diventi vivace per la sua azione sociale”.
“Gli industriali di Lecce - ha affermato poi il presidente di Confindustria Nicolì - non vedono l’ora di offrire il proprio servizio e le proprie conoscenze in ambito sociale con corsi di formazione e di collaborazione, perché anche questa è una delle finalità di Confindustria”.
Durante l’incontro è intervenuta anche la segretaria generale della Cisl di Lecce, Ada Chirizzi, presente alla conferenza stampa e che ha ribadito con orgoglio la presenza e il sostegno anche del sindacato in ambito socio-lavorativo.
Al termine della conferenza stampa i due componenti hanno firmato ufficialmente il protocollo sotto lo sguardo dell’arcivescovo, felice di vedere che “quando la carità studia ed elabora ‘coalizioni’ così opportune - come ha dichiarato - diventa davvero risposta culturale che allarga l’orizzonte alla speranza”.