Vogliamo «ambienti digitali» puliti, ma non vogliamo faticare perché lo siano. E mentre aspettiamo che tutto si risolva quasi magicamente, ci ripetiamo: i giganti del web devono fare qualcosa.
Ovviamente la responsabilità di Google, Facebook e degli altri colossi digitali nel contrastare la «spazzatura web» è grande, grandissima.
L'annuncio, che i giganti digitali si impegneranno «a cancellare entro due ore dalla sua pubblicazione su web o social qualunque contenuto che inneggi al terrorismo», non può che fare piacere. È un obiettivo tutt'altro che facile.
Inutile girarci attorno. Per fare qualcosa di davvero significativo, dobbiamo ribaltare la prospettiva. Passare dal «qualcuno deve fare qualcosa» a «cosa posso fare io per migliorare l'ambiente digitale»? Metterlo in pratica è indubbiamente faticoso, ma non è impossibile. Basterebbe iniziare da una cosa minima. Basterebbe che, ognuno di noi, prima di postare qualunque cosa su un social, prima di commentare, mettere un "mi piace", fare un retweet o creare una conversazione digitale, si chiedesse: «Sto facendo una cosa utile, che migliora l'eco-sistema digitale, o sto solo creando altro "rumore di fondo", altra confusione, altro odio, altro "nulla"»?
Proprio in questi giorni, stiamo assistendo alla tragedia di un gioco nato, su Tik Tok, YouTube il cosiddetto "gioco spaccacranio "che già conta le sue vittime tra gli adolescenti. Un gioco divenuto virale con dei risvolti pesantissimi e pericolosissimi. Eppure è stato condiviso milioni di volte... e nessuno lo ferma.
Il tempo di Quaresima può anche diventare il pretesto per rimanere “connessi” in modo sano e civile con il web e fare così un “esame di coscienza digitale” su ciò che è importante per ciascuno per essere alla sequela di Gesù. Si tratta infatti di un percorso quaresimale per analizzare i comportamenti su web e social e capire come essere più responsabili delle proprie azioni digitali nella rete sempre più spesso colma di insulti, odio, razzismo e fake news.
Impariamo a farci un «esame di coscienza digitale» per analizzare i nostri comportamenti su web e social.
Il digitale, infatti, non è un'altra vita o un altro mondo. Il digitale siamo noi: qui e ora. Un «ambiente» che rivela più di altri chi siamo e come sono le persone che incontriamo ogni giorno in rete.
Chi vorrà seguire il cammino "Quaresima digitale" potrà farlo cliccando sulla pagina Facebook di Radio Portalecce.
Ogni venerdì di Quaresima una riflessione, un esame di coscienza digitale un modo per rimanere connessi... tra noi e con Dio.