Proprio oggi l’Ufficio catechistico diocesano con una missiva (CLICCA QUI ) ha raggiunto i sacerdoti della diocesi per monitorare lo stato attuale dei candidati al catecumenato o catecumeni che sono già in cammino.
«Diventare cristiano richiede, fin dal tempo degli Apostoli, un cammino e una iniziazione con diverse tappe. Questo itinerario può essere percorso rapidamente o lentamente. Dovrà in ogni caso comportare alcuni elementi essenziali: l'annunzio della Parola, l'accoglienza del Vangelo che provoca una conversione, la professione di fede, il Battesimo, l'effusione dello Spirito Santo, l'accesso alla Comunione eucaristica», così si esprime il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 1229.
L’iniziazione cristiana, dunque, è reale cammino di fede. Con essa i credenti sono inseriti «in Cristo morto e risorto, come membri del suo popolo profetico, regale e sacerdotale per morire al peccato e vivere da figli di Dio, facendo la verità nella carità (Ef 4, 15). Si attua nell’educazione alla fede e nei Sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia» (Consiglio Episcopale permanente della CEI, Nota past. L’iniziazione cristiana: 1. Orientamenti per il catecumenato degli adulti, 30 marzo 1997, n. 20).
L’iniziazione cristiana «riguarda altresì il catecumenato degli adulti non battezzati, l’iniziazione dei fanciulli non battezzati, come pure il completamento dell’iniziazione degli adulti battezzati da bambini». (XI Sinodo della Chiesa di Lecce, n. 27).
In modo particolare il ripristino del catecumenato degli adulti dal 30 marzo 1997 sottolinea un momento essenziale della missione della Chiesa, anche se al presente sono pochi gli adulti battezzandi.
L’Ufficio catechistico diocesano da sempre offre un Servizio diocesano per il catecumenato e, oggi più che mai, è chiamato ad aiutare le parrocchie nel favorire esperienze di tipo catecumenale, con una migliore intesa tra gli organismi pastorali dell’evangelizzazione: catechesi, liturgia e carità.
Il Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti (RICA) presenta cronologicamente le tappe dell’itinerario catecumenale. Sono quattro tappe e sono le dimensioni-chiave della formazione cristiana. Anzitutto la domanda di fede (cfr. RICA, nn. 9-13). «È la fase dell’accoglienza, del dialogo sulle motivazioni che conducono per la prima volta alla Chiesa, come pure dell’annuncio della buona notizia di Gesù morto e risorto» (Conferenza Episcopale Italiana, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, Milano, Paoline, 2014, n. 50).
A questa prima tappa segue il “catecumenato” strettamente inteso. È il tempo della proposta della vita cristiana: «la scoperta del Maestro, la sfida della coerenza cristiana, la vita di preghiera, la pratica della carità verso i più deboli» (Incontriamo Gesù. n. 50). Si arriva in questo modo al tempo della purificazione e della illuminazione. Queste realtà si compiono nei sacramenti dell’iniziazione cristiana (Cfr. RICA, nn. 21-36). Qui Gesù è sperimentato come «origine e compimento della fede» (Eb 12,2). L’ultima tappa è la mistagogia (Cfr. RICA, nn. 37-40). Essa «apre alle varie dimensioni dell’esistenza credente alla pratica costante della preghiera e dell’Eucaristia domenicale, all’esperienza dell’itinerario penitenziale, alla testimonianza cristiana e al discernimento su ciò che chiede la volontà di Dio nella vita» (Incontriamo Gesù, cit., n. 50).
L’augurio per la nostra Chiesa di Lecce è che non smetta mai di essere intrepida nel portare agli uomini di oggi l’annuncio del Vangelo che suscita la fede e faccia nascere nuovi figli e figlie di Dio mediante i sacramenti.