Prima dell'arrivo di internet i ragazzi si confrontavano tra loro in Iuoghi concreti come oratori, piazze giardini pubblici e cortili, si guardavano in faccia, emergevano punti di forza e fragilità di ciascuno, che' il gruppo stesso. in carne ed ossa, sapeva contenere.
Oggi questi giovani hanno anche il mondo visto attraverso il web come spazio relazionale con il quale fare i conti. Ma la differenza è abissale. In questo caso si tratta di una enorme vastità, che spesso, chi è più fragile, fa fatica a reggere agendo comportamenti rischiosi quali per esempio: sfidare il limite della vita, togliersi il respiro il più a lungo possibile, oppure farsi selfie in luoghi pericolosi (e il recente caso del centro commerciale a Sesto San Giovanni ci dice quanto grande e drammatico sia questo rischio); o ancora mostrarsi eccessivamente sui social senza pudore; seguire siti poco affidabili; partecipare a "giochi" on line che possono portare a compiere gesti estremi.
È necessario che gli adulti affianchino i ragazzi e che offrano loro confini chiari e strutturati, oltre i quali, devono sapere che è pericoloso andare. Se nella vita reale questo avvìene in ogni famiglia, nella vita on line è più difficile.
La rete ha caratteristiche molto precise. Prima di tutto l'ipertestualità, cioè quella struttura fatta da un testo che contiene un altro testo. Si insegue un link dietro l'altro. Ma in realtà ci sono giochi che continuano per parecchie ore, ad esempio un Mud (cioè una categoria di videogiochi di ruolo eseguiti su internet attraverso il computer da più utenti contemporaneamente) le cose intorno cambiano, spesso non ti ricordi più chi sei. Questi ragazzi vivono in un mondo parallelo e non sanno più distinguere la realtà dal virtuale, anche quando parlano li confondono. E così alle volte, presi dal gioco pensano di non farsi mai del male, come i personaggi virtuali, o addirittura di non poter mai morire. E inconsapevoli, amanti delia trasgressione, sono incapaci di pensare alle conseguenze delle loro azioni, si spingono oltre il limite che alle volte diventa fatale! L' abuso della rete presenta diversi limiti, ad esempio le esperienze sensoriali sono limitate, infatti la comunicazione on-line è soprattutto di tipo testuale, mancano le interazioni faccia a faccia, perciò non è possibile vedere, udire, toccare, l'interlocutore col quale si sta interagendo; le percezioni alterate, per esempio la possibilità di cambiare identità, conversare in tempo reale con persone molto lontane, costruire oggetti, fare acquisti standosene comodamente seduti a casa propria, sono molteplici opportunità che la rete offre e che conducono il soggetto ad una sorta di alterato stato di coscienza.
L'uniformità di status, che differenzia enormemente la realtà virtuale da quella off-line ed è facile immaginare come nella prima cì si possa sentir più liberi, a proprio agio, la flessibilità del tempo, la molteplicità sociale caratterizzata sia da innumerevoli alternative sia dall'anonimato che permette al soggetto di rompere senza preoccupazioni i rapporti che non lo soddisfano più.
È necessario che i genitori siano attenti ad alcuni aspetti educativi nella vita reale fin da quando i figli sono piccoli:
- Capacità di chiedere aiuto.
- Buona autostima.
- Valutazione dei rischi.
- Adeguato timore rispetto a ciò che è sconosciuto.
- Fiducia nelle figure adulte di riterimento.
- Rispetto della propria e altrui privacy.
I genitori dovranno poi accompagnarli all'autonomia quando avranno l'età per sperimentarsi da soli ne mondo.Tutti gli adolescenti si muovono sulla scia delle emozioni, senza riflttere troppo e questo li rende vulnerabili e facilmente manipolabili. Agli adulti è chiesto di essere la parte razionale che li aiuta a ponderare, a fare delle scelte. È bene aiutare i ragazzi a crearsi un senso critico, a scegliere ciò che vogliono. Soprattutto è importante che comprendano che hanno il diritto di provare tutte le esperienze che li aiutano ad essere persone migliori e serene! E questo non coincide col provare tutto almeno una volta nella vìta. È necessario parlare con loro di tutto; è fondamentale che sappiano avere al loro fianco interlocutori autorevoli che non hanno paura di mettersi in gioco. Magari meno capaci di maneggiare uno smartphonel ma attenti a loro e disposti a tutto per il bene.