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Dobbiamo prendere atto che mentre l’inizio della pandemia fu affrontato con un certo spirito di condivisione e soprattutto con atteggiamenti ottimistici che corrispondevano all’illusione che la situazione di crisi fosse passeggera.

 

 

 

Nei mesi successivi, invece, è cresciuta invece la tensione, la sfiducia, l’allentamento dei vincoli sociali". È l'osservazione del card. Giuseppe Betori, intervenuto all’assemblea del clero di Firenze.

Ora che tutto lascia intendere che si possa avviare un superamento della fase più critica della pandemia e si possa far conto sull’avvio di una ripresa economica, occorre che, come Chiesa, sappiamo spenderci per portare speranza tra la gente e continuare a sostenere gesti di condivisione e carità. Questo non è il tempo di riprendere le abituali attività pastorali. È piuttosto il tempo di fare cose nuove, che rispondano al bisogno che la gente ha di alimentare orizzonti di fiducia, e di sentire il legame sociale come qualcosa a cui tutti devono poter attingere

La pandemia ha messo in risalto tanti aspetti tra cui, la solidarietà, la prossimità, l'aver bisogno gli uni degli altri, attenzione al territorio, al creato, alle persone difficoltà, alle fragilità umane e psicologiche. Ora occorre ricostruire la comunità partendo dal vangelo, mettendo al centro sempre la persona, la sua storia la sua vita, la sua strada che deve incrociare il vangelo.

Il senso religioso è presente nell’uomo, bisogna portarlo all’incontro con il vangelo, incontro con la fede utilizzando sicuramente le tradizioni religiose e popolari, ma per rinvigorire la fede è necessario riscoprire la promessa di fede, la famiglia e le relazioni con i ragazzi, al di fuori degli schermi e delle connessioni internet.

Occorre ricostruire una pastorale integrale, la comunità come incontro di sguardi, stringendosi finalmente le mani; far sentire tutti parte di una comunità.

Abbiamo a lungo utilizzato internet, messaggi whatsapp e videoconferenze. Ora è tempo di guardarsi negli occhi e parlare. I mezzi della comunicazione vanno utilizzati bene, senza eccedere.

Ora puntiamo ad una riscoperta e valorizzazione della propria interiorità, insieme ad uno stile di vita che ridimensioni la frenesia quotidiana, a favore di una crescita spirituale, ad un rafforzamento delle relazioni umane più vere. È tempo di riabilitare l’evangelizzazione.

Queste riflessioni non sono né una ricerca, né sono soluzioni a portata di mano, vogliono essere semplicemente stimoli per la nostra riflessione, spunti per aprire un dibattito anche tra i lettori.

Sara lo spirito a guidare anche oggi la Chiesa, come ha scritto il nostro arcivescovo: “dalla mensa eucaristica alla mensa domestica e viceversa. Chiesa domestica, famiglia di famiglie, vera comunità”.

Non bisogna reinventare nulla, occorre farsi guidare dallo Spirito che ci parla anche in questo tempo, per una Chiesa sempre più compagna di strada per l'uomo di oggi, in tutte le sue situazioni, dove “Fratelli tutti” deve pure insegnarci qualcosa.

 

Forum Famiglie Puglia