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Più passavano i giorni e più la gente parlava di Lui, dei suoi miracoli. Tornato per alcuni giorni a Nàzaret, un sabato entra nella piccola sinagoga che lo aveva visto bambino.

 

 

Si alza a leggere un passo di Isaia e poi prende parola. “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Parole che suscitano meraviglia ma anche perplessità tra la sua gente perché mette in crisi certezze acquisite, così lo cacciarono fuori dalla città e lo condussero fin sul ciglio del monte per gettarlo giù. Ma lui, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

 

 

“Nessun profeta - dice Gesù, citando la Sacra Scrittura - è bene accetto nella sua patria!”. Il Nazareno scende a Cafarnao, qui c’è un brulicare di gente, pescatori e commercianti che vendono le loro merci, soldati romani, mendicanti, nugoli di bambini vocianti dediti ai loro giochi. Cafarnao è terra di frontiera, dove Asia ed Europa si incontrano lungo la “via del mare”, qui tutto appare meno problematico, anche gli incontri di Gesù.

 

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