Stazione di Lecce, ieri di prima mattina. Il capostazione dà il segnale di partenza. Sul primo binario parte un treno speciale. Quello che ogni anno porta i pellegrini a Lourdes, il Treno bianco dell’Unitalsi.
Ammalati, volontari, pellegrini. sacerdoti. L’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Giovanni Intini alla guida della carovana mariana. Tutti convocati dell’invito che Maria Immacolata ha rivolto a Bernardette:” Fate una processione alla Grotta”. E in tanti, da Lecce e da ogni Chiesa di Puglia, si sono messi tutti insieme in cammino. “In processione”, per camminare insieme per rispondere all’invito che oggi la Chiesa continua a rivolgere ad ogni piccola o grande comunità: fare Sinodo.
Si tratta di un’esperienza che sul Treno Bianco si vive realmente. Qui avviene realmente quel passaggio che tante volte Papa Francesco ha auspicato “dall’ideologia alla esperienza reale”, dalle parole ai fatti, dal pensiero alle braccia. Perché la Chiesa sinodale non è soltanto un’idea ma un’esperienza che si può e si deve vivere. È una esperienza che in questo pellegrinaggio di ammalati e volontari vogliono vivere insieme, tutti e ciascuno, per essere segno profetico di una Chiesa che è Corpo composto di membra, talvolta anche fragili e sofferenti. Molte camminano con le proprie forze e capacità, altre aiutate e portate in carrozzina o in spalla dagli altri. Ma tutti con un’unica metà, l’incontro con il Signore della vita che alla grotta di Massabilelle continua a donare senza sosta il suo amore di Padre nell’incontro con la Vergine, Madre sua e Madre nostra.