Riceviamo e volentieri pubblichiamo il testo della lettera augurale inviata dall’Azione cattolica diocesana al card. Marcello Semeraro a firma del presidente diocesano, Mauro Spedicati e dell’assistente unitario, mons. Antonio Montinaro.
«Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso».
Eminenza reverendissima, carissimo don Marcello,
ci affidiamo alle parole del salmista per esprimere nel modo più pieno lo spirito con cui oggi ci stringiamo a lei e alla Chiesa universale nel rendere grazie al Signore per le meraviglie che opera nel mondo attraverso il suo ministero e per questa nuova chiamata, questo tratto di cammino che le è posto davanti.
La preghiera che si alza in coro per lei, e che vogliamo rappresentarle, è la preghiera di ogni singolo ragazzo, giovane e adulto che nella diocesi di Lecce sperimenta l'amore del Signore attraverso quella singolare “forma di ministerialità” che è l'Azione cattolica.
Ciascuno di essi, ne siamo certi, potrebbe raccontare il proprio personale incontro con l'uomo e con il sacerdote, con il vescovo e ora con il cardinale Semeraro. E però, eminenza, c'è un nutrito gruppo di questi amici che custodisce gelosamente nel cuore le parole da lei rivoltegli lo scorso anno quando, in una calda mattina di fine agosto, ci ha accolto nella sua diocesi di Albano, ha spezzato per noi il pane dell'Eucaristia e quello della Parola, dando inizio a quel camposcuola diocesano con le sue riflessioni.
In quell'occasione - lo ricordiamo bene - ha rivolto all'Azione cattolica di Lecce un invito, che ci sforziamo quotidianamente di trasformare in concreta esperienza di vita cristiana, di testimonianza e di missione: «L’ascolto attento della Parola di Dio - ci ha detto - sia punto di partenza delle nostre azioni, cingendoci la veste, senza cadere nella tentazione di “gonfiarci”, ma restando servi inutili».
Eminenza carissima, in queste parole leggiamo ora non soltanto il tratto inconfondibile del Suo stile pastorale, ma anche lo sguardo profetico sulla chiamata che di lì a pochi mesi lei avrebbe ricevuto, per servire la Chiesa ad un livello così importante ma sempre, immancabilmente, con la veste cinta e lo spirito del “servo inutile”.
A lei, dunque, rivolgiamo i nostri auguri più affettuosi e assicuriamo la nostra preghiera, chiedendole allo stesso modo di non dimenticarsi, nelle sue preghiere, dei fedeli laici che camminano sempre al fianco dei pastori in questa amata Chiesa di Lecce.