Arriverà anche tra le mani dell’arcivescovo Michele Seccia, la statuina dell’infermiera anti-Covid, il nuovo personaggio del presepe 2020. Le statuine, infatti, saranno distribuite dalla Coldiretti e dalla Confartigianato su tutto il territorio nazionale per essere consegnate ai vescovi delle singole diocesi.
Arriverà anche a Lecce qualche giorno prima di Natale per le mani dei rappresentati di Coldiretti e di Confartigianato del Salento anche se non potrà essere collocata nel presepe di Piazza Duomo che quest’anno non è stato allestito in osservanza alle disposizioni anti-contagio che non consentono assembramenti.
La statuina simboleggia l’impegno di tutto il mondo della sanità e della cura, in particolare dei più deboli. L’iniziativa è stata presentata per iniziativa di Coldiretti, Fondazione Symbola e Confartigianato, sotto l’egida del Manifesto di Assisi.
“Mai come quest’anno - ha detto ieri Papa Francesco alle delegazioni provenienti da Castelli, in Abruzzo, e dal comune di Kočevje, nella Slovenia sudorientale, per il dono dell’albero di Natale e del presepio allestiti in Piazza San Pietro -”, il presepe e l’albero di Natale “sono segno di speranza per i romani e per quei pellegrini che avranno la possibilità di venire ad ammirarli”. È il saluto del Papa. “Anche in questo Natale, in mezzo alle sofferenze della pandemia, Gesù, piccolo e inerme, è il ‘Segno’ che Dio dona al mondo - ha assicurato il Papa: “Segno mirabile, come inizia la Lettera sul presepe che ho firmato un anno fa a Greccio. Ci farà bene rileggerla in questi giorni”. “L’albero e il presepe aiutano a creare il clima natalizio favorevole per vivere con fede il mistero della nascita del Redentore”, ha spiegato Francesco.
Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi insieme al Bambinello troviamo fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali, dal bue all’asinello della Natività, dalle pecore alle caprette, dalle oche alle galline, fino a cani e gatti per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra.
L’esperienza della pandemia, la sofferenza di molti, il distanziamento a cui costringono le regole emanate nel rispetto degli altri ci impegnano a rivisitare il modello già sperimentato e ammirato per introdurre un nuovo personaggio - quella dell’infermiera in rappresentanza dell’intero mondo della sanità - che si batte per assicurare la salute di tutti. L’iniziativa è stata quella di affidare all’abilità di un artigiano esperto nell’arte presepiale la raffigurazione in statuina dell’immagine di chi oggi interpreta la possibilità di riscatto della vita della comunità e costituisce un perno e un punto di appoggio per le nostre speranze.