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Non viviamo tempi ordinari. L'Europa è sull'orlo di una guerra catastrofica ai confini orientali. È la stessa vita d’una madre in Afghanistan che ce lo racconta.

 

 

 

Nella tradizione cristiana, la storia della befana è strettamente legata a quella dei Magi. La leggenda narra che in una freddissima notte d’inverno Baldassarre, Gasparre e Melchiorre, nel lungo viaggio per arrivare a Betlemme da Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada chiesero informazione ad una vecchietta che indicò loro il cammino.

I Magi, allora la invitarono ad unirsi a loro, ma nonostante le insistenze la vecchia rifiutò. Una volta che i Magi se ne furono andati, la vecchietta si pentì e preparò un sacco pieno di dolci e si mise a cercarli, ma senza successo. Bussando ad ogni portò regalò ad ogni bambino che incontrava dei dolcetti, nella speranza che uno di loro fosse proprio Gesù Bambino.

La storia è cambiata ma ha tantissime somiglianze: la donna senza nome, che giace nel freddo della neve afghana pietosamente ricoperta da un povero stuoino, ci narra che forse la speranza si sia un po' persa dietro quelle che sono le promesse di pace che non si realizzano e vengono silenziate da tutti. La donna senza nome ha due figli bambini, li porta con sé, si avvicina al confine turco ma una tormenta di neve la sorprende e li fa sentire soli ma la cosa che più sorprende è il fatto che la donna ha i piedi scalzi. I figli hanno le mani avvolte nelle calze della madre, lo sguardo pieno di una paura che non permette loro di trovare una differenza tra la vita e la morte. Strana coincidenza con quella della befana. Affidiamo al Signore la fine di questo tempo del Natale e chiediamo davvero il dono della pace e della speranza.

 

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