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Si celebra oggi 7 febbraio la Giornata internazionale contro il bullismo e il cyberbullismo.

 

 

 

È importante ricordare nelle scuole i volti ed i nomi delle tante vittime come Carolina Picchio. La ragazza che si è tolta la vita dopo che alcune sue foto private erano state diffuse via web.

Quattro ragazzi su dieci, tra i dodici e i sedici anni, sono stati vittime di cyberbullismo in Italia. A rivelarlo è uno studio di Social Warning, no profit italiana che da tempo ormai studia il rapporto tra adolescenti e media e che, tra le prime, ha portato sui banchi di scuola l’educazione civica digitale.

La ricerca pubblicata dall’osservatorio nazionale in occasione della giornata nazionale contro il cyberbullismo (il 7 febbraio di ogni anno), conferma che i social sono frequentatissimi da bambini, preadolescenti e adolescenti, qualche volta anche con età inferiore a quella minima richiesta dalle piattaforme per l’iscrizione. Youtube, WhatsApp e Instagram sono i social preferiti dai giovanissimi italiani e, per la prima volta, TikTok scalza Facebook, con il 34% dei ragazzi italiani che la usa contro appena un 16% che frequenta il social di Facebook.

I dati che riguardano l’utilizzo di internet sono preoccupanti: il 40% degli adolescenti della fascia di età compresa tra gli 11 e i 18, passa almeno sei ore al telefono. Il trend è in crescita, come dimostra uno studio dell’Università di Firenze e dell’Università La Sapienza di Roma.

Preadolescenti e adolescenti, secondo la ricerca, sarebbero esposti anche a reati di natura sessuale: almeno un terzo del campione è incappato in contenuti pornografici e dovrebbe destare ancora più attenzione quell’8% di dodici-sedicenni italiani che è stato vittima di adescamento o tentativi di adescamento online.

La leva più utilizzata dai bulli è innanzitutto il body shaming, ovvero prendere in giro determinate caratteristiche fisiche del ragazzo/a. Per un adolescente, maschio o femmina che sia, il tema dell’aspetto fisico è quello a cui è più sensibile. Per i propri compagni si è sempre troppo magri o cicciotti, alti o bassi, pallidi, scuri, vestiti fuori moda.

Le caratteristiche del cyberbullismo riguardano innanzitutto la diffusione di materiale tramite internet, in anonimato, con una completa assenza di confini spaziali: il cyberbullismo può avvenire ovunque, invadendo anche gli spazi personali e privando l’individuo dei suoi spazi, infatti, la vittima può essere raggiungibile anche a casa.  Questo meccanismo non riguarda solo l’autore si un atto di cyberbullismo, ma anche il gruppo che vi assististe. Questo aspetto ricorda l’assunzione di responsabilità, l’impegno di ciascuno di noi, a maggior ragione dei giovani. Tutti quelli che partecipano anche solo con un like o un commento diventano, di fatto, corresponsabili delle azioni del cyberbullo.

Il Papa ha ricordato alle comunità, “siate rete solidale”.  E ai giovani  si è raccomandato: per favore, state attenti, fate la promessa al Signore di mai fare bullying e di mai permettere che si faccia nel vostro collegio, nella vostra scuola e nel vostro quartiere. Capito?!"

La Casa pediatrica dell’ospedale Fatebenefratelli, il centro che cura le vittime di bullismo, cyberbullismo, nonché ragazzi che soffrono di anoressia, dipendenze dal web e dai videogiochi: solo nel 2021, ha avuto non cura milleduecento giovani, provenienti da tutta Italia.

Gli psicologi e i medici sono unanimi: “è necessario  una forte presa di coscienza e una decisa assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti scolastiche e una positiva sinergia tra scuola, famiglia, istituzioni e agenzie educative presenti sul territorio”.

 

Forum Famiglie Puglia