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Ha fatto molto scalpore, un video diventato purtroppo virale, dove due adolescenti si picchiano brutalmente.

 

 

 

Schiaffi, sputi e tirate di capelli, condivisi milioni di volte, tra risate e faccine buffe. Il rischio che questi eventi si trasformino in fenomeni “social” è reale, e ci fa riflettere su quanto sia importante la comunicazione, o meglio un obbligo educativo all’utilizzo di questi strumenti. La rabbia, inoltre, non esplode all’improvviso. E non si presenta solo per proteggersi fisicamente, ma anche per difendersi dai pericoli emotivi, come ad esempio: subire un torto, vivere un’ingiustizia, sentirsi svalutato, percepire violati i propri diritti; a volte la rabbia è anche reattiva al senso di impotenza, alla confusione, al sentirsi spaesati.

È dunque, necessaria la vicinanza di genitori ed educatori, nel sostenere la capacità degli adolescenti di gestire anche questa emozione.

Ma finché avremo adulti che si uniscono al gruppo Telegram «Risse italiane», per il solo gusto di vedere adolescenti e ragazzini che si “ammazzano di botte”, o adulti che con urla, risate, riprese video, non si pongono il problema di far terminare questi “combattimenti”, saremo ben lontani dall’educare al bene le giovani generazioni.

 

Forum Famiglie Puglia